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Il mercato della fiscalità internazionale

Negli ultimi 15 anni tre diverse innovazioni hanno rivoluzionato il modo di vivere e di lavorare per la maggior parte dei cittadini in Europa.
Mercato unico, Internet e voli low cost.
Contrariamente al passato, aziende e cittadini sono liberi di scegliere tra diverse opzioni, il Paese in cui risiedere e il profilo fiscale con cui operare.
Negli ultimi anni si è sviluppato un vero e proprio mercato della fiscalità internazionale in cui i fornitori sono gli Stati ed i clienti sono i cittadini e le imprese. 
 
 
 
Molti Paesi si sono accorti di questa nuova opportunità e hanno attivato una serie di agevolazioni fiscali per incentivare imprese, professionisti e pensionati a trasferirsi nel proprio territorio.
Come avviene in tutti i mercati, ciascuno dei competitor ha creato la propria offerta per differenziarsi dalla concorrenza, tenendo in debita considerazione i propri punti di forza.
 
Il Portogallo, per esempio, consente ai pensionati stranieri di trasferirsi e usufruire della pensione esentasse per 10 anni.
L’Irlanda, invece, ha puntato sulle società offrendo una tassazione di soli  12,5 punti percentuali.
Malta ha privilegiato il settore del gaming online , i servizi finanziari e la registrazione delle imbarcazioni.
Ci sono poi Olanda, Gran Bretagna, Lussemburgo e diversi altri Paesi che stanno alimentando questo nuovo mercato con profili fiscali via via più specializzati. 
Fino a qualche hanno fa, il rapporto tra Stato e cittadino era quello normalmente riscontrabile in un mercato dominato da un fornitore monopolista. Prezzi ingiustificatamente alti a fronte di un servizio spesso scadente con poche o nessuna alternativa per il cliente. 
 
Il nuovo scenario ha ribaltato completamente la situazione.
Cambiare Paese non è certo come cambiare compagnia telefonica e sicuramente un cittadino prima di trasferirsi considera anche altri fattori oltre alla burocrazia e alla pressione fiscale. Tuttavia, una volta presa la decisione ed effettuato il trasferimento, la probabilità che torni indietro è per lo stesso motivo molto bassa.  
Nel nostro Paese, a me pare, le autorità politiche e fiscali stiano ignorando questo fenomeno e le statistiche degli ultimi tre anni riportano un crescente flusso in uscita di imprese, pensionati e cervelli di ottima fattura.
Tutto PIL e gettito fiscale che prende il volo con biglietto di sola andata.
 
L’Italia ha un country brand di forte appeal che potrebbe essere speso per attirare pensionati nord europei di fascia medio alta.
Non è complicato, basta fare copia e incolla della normativa portoghese o di quella maltese. 
I danarosi pensionati stranieri, accompagnati da un afflusso di capitali freschi, riporterebbero nuova linfa al semi paralizzato mercato immobiliare e creerebbero sicuramente nuovi posti di lavoro.
Una manovra semplice ed a costo zero per lo Stato.
E così difficile da capire?
Vi basta un tweet o devo venire a Roma per farvi un disegnino alla lavagna?
 
 

Il padre muore, e a lei restano 20mila euro di debiti. Intanto Equitalia si rifiuta di rateizzare

Un’eredità ben strana, quella che ha dovuto accollarsi C.P., donna 36enne di Sassuolo. Suo padre è morto due anni fa, e da lì è iniziata la persecuzione di Equitalia. All’origine di tutto, un debito di 17mila euro.  
 
«Mio padre aveva accumulato verbali di contravvenzione al codice della strada e ingiunzioni per mancati pagamenti di bollo auto ed altro. Il totale sfiorava i 20mila euro, tra multe ed interessi. Quando sono stata contattata, come erede, ho chiesto che mi fosse concessa una rateizzazione ed al primo no ho contattato un legale per assistermi in questa travagliata vicenda. Poco dopo anche il legale ha cozzato contro il muro di gomma di Equitalia ed allora ho deciso di fare tutto da sola». Così la donna.
 
«Qualche giorno fa mi sono recata a Modena ed ho portato con me 4mila euro in contanti chiedendo di usarli come anticipo dei 17mila del debito. Due le sorprese: la prima è stata sul totale, che intanto era cresciuto di altri 2.500 euro; la seconda, ancora più incredibile, è stato il rifiuto nell’accettazione dei 4.000 euro come primo acconto. Tutto questo ha davvero dell'incredibile».
 

 

Cartelle esattoriali: da oggi più facile rateizzare

Da oggi è più facile rateizzare Cartella_Esattoriale_più_Facile_Rateizzare

Equitalia entra nella fase 2.0. È infatti partito in questi giorni Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che consente di ricorrere in modo esclusivo alla via telematica per saldare cartelle esattoriali, chiederne la rateizzazione (fino a un massimo di 50mila euro) ed, eventualmente, sospenderle.
 
Leggia nche
 
Per accedere a Spid sono sufficienti le credenziali relative ai servizi online della Pubblica Amministrazione, o la smartcard relativa alla Carta Nazionale dei Servizi. La proposta di rateizzazione sarà inoltre inserita già all’interno della comunicazione notificata all’utente
 
«È un sistema in sperimentazione a Varese, Firenze e Lecce, e presto sarà esteso perché i contribuenti gradiscono, i fogli tornano indietro sottoscrittiNon fa mai piacere ricevere una cartella, ma vedere subito che si può pagare gradualmente spinge a togliersi il pensiero. Nella stessa logica, i contribuenti possono fare la domiciliazione bancaria. Sembra una sciocchezza, ma a volte si saltano le rate per dimenticanza». Così Ernesto Maria Ruffini, ad di Equitalia.
 
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Da redazione