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Iscrizione in Centrale Rischi: intermediari tenuti a risarcimento in caso di errore

 

Segnalazione_CRIFIscrizione Centrale Rischi risarcimento in caso di errore

La segnalazione in Centrale Rischi non è qualcosa da prendere alla leggera. Lo sanno bene i consumatori, finora in balia della volontà (o dei capricci?) degli operatori del credito, che spesso hanno proceduto all’iscrizione – legittima o meno – senza pensarci su due volte. 

La buona notizia è che approda in questi giorni in Parlamento il Disegno di Legge n. 2136, che mira a disciplinare più rigorosamente il delicato settore.

«Prima di procedere con una segnalazione erronea alla Centrale Rischi, con tutte le conseguenze del caso, le banche saranno più attente e prudenti, se il Disegno di Legge sarà approvato». Così l'avvocato Stefano Cherti, consulente dell'Unione Nazionale Consumatori.
 
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Il provvedimento allo studio, infatti, sancisce la punibilità dell’’intermediario nel caso di impropria iscrizione. A pronunciarsi in merito dovrà essere il Giudice Ordinario, chiamato a fissare l’importo esatto del risarcimento, commisurato al credito che lo ha originato. 
 
Se il Disegno di Legge sarà approvato, i consumatori non avranno più lo spauracchio delle segnalazionia incaglio” , che scatta in caso di ritardo per oggettiva difficoltà economica momentanea, e “a sofferenza”, correlata all’insolvenza
 
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Da redazione 



 

Suicida commercialista romano: strangolato dalle cartelle esattoriali e dagli usurai?

«Non aprire la porta, chiama qualcuno, le risposte che cerchi le trovi nel cassetto della scrivania». Se n’è andato così Pietro G., 67enne commercialista romano. Dignitosamente, silenziosamente. Con pudore, in un certo senso. Ha lasciato che fosse il biglietto destinato alla segretaria a far trasparire, tra le righe, il dramma di cui era vittima.
 
All’origine dei problemi dell’uomo, i debiti con Equitalia. Gli sarebbero serviti 500mila euro per ripianarli. Che si fosse rivolto, in preda alla disperazione, a un gruppo di usurai?
 
«Ero all’oscuro dei problemi economici» ha dichiarato la moglie. «Il mio capo non aveva dato nessun segnale di essere cosi disperato», ha rincarato la dose la segretaria.
 

 

Bambino di 7 anni riceve cartella esattoriale. «Errori in autocertificazione»

La legge non ammette ignoranza … e il Fisco non perdona. Neppure se sei un bambino. Se vi sembra un’estremizzazione troppo forte, è solo perché non conoscete (ancora) la paradossale vicenda che ha coinvolto due genitori di Quarto (Napoli) e il figlio di sette anni. A renderla nota, il blog di Beppe Grillo.
 
Nei giorni scorsi il piccolo ha ricevuto una cartella di pagamento che gli notificava un debito di circa 250 euro verso l’Asl Napoli 2 Nord. Emanuele, questo il suo nome, si sarebbe reso colpevole di malversazione. Un furfante in erba, è proprio il caso di dirlo, in quanto il reato risalirebbe al 2011, quando aveva appena due anni.
«A seguito delle risultanze dei controlli effettuati sui soggetti che hanno goduto, per autocertificazione, dell'esenzione della quota di partecipazione alla spesa sanitaria, si è riscontrata l'insussistenza dei requisiti necessari per usufruire di tale beneficio». Questa la motivazione che ha accompagnato la cartella esattoriale.
 
Ma come spiegare il clamoroso errore? L’Asl si giustifica parlando di una svista da parte di chi, quattro anni fa, compilò il modulo di autocertificazione. «L'impiegato che ricevette i documenti non poteva e né doveva controllarne il contenuto. Le verifiche del Ministero dell'Economia hanno poi evidenziato che il reddito riportato era inferiore a quello percepito dalla famiglia».