Tredici milioni di euro
E’ questo l’importo del debito di un contribuente pugliese cancellato in modo definitivo dal Tribunale di Bari. A monte c’è una sentenza del settembre 2019 passata in giudicato nei giorni scorsi.
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La decisione è derivata da due motivazioni: il contribuente non aveva mai ricevuto la relativa cartella, e comunque il presunto credito del Ministro dell’Agricoltura era già caduto in prescrizione.Nonostante il diretto interessato avesse preso visione dell’intimazione di pagamento solo nel 2015, ovvero 14 anni dopo l’emissione della cartella originaria, non è stato possibile ottenere l’annullamento del debito in via amministrativa. Così ha intrapreso quella giudiziale, il Tribunale di Bari gli ha dato ragione e Agenzia delle Entrate Riscossione è stata condannata al pagamento delle spese legali per circa 10mila euro.
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La redazione

Il quesito è stato a più riprese sollevato in quanto frequente oggetto di recenti discussioni in Parlamento, ma ancora si attende una risposta chiara. Proviamo a capire perché il provvedimento potrebbe rivelarsi utile, e quali “segnali” potrebbero essere incoraggianti per i contribuenti indebitati.
Proprietà non fa rima con libertà. Ciò significa che ci sono precise regole da rispettare anche nella gestione del proprio reddito e risparmi. Il fatto di essere titolare di un Iban, non ti autorizza a prelevare qualunque somma tu voglia. Neanche se hai la fortuna di avere un deposito di un milione di euro.