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Notizie

Anatocismo “selvaggio”: illegittime migliaia di cartelle esattoriali

Il cittadino che deve dei soldi a Equitalia si trova spesso “scaraventato” in una terra di nessuno. Infatti è complicatissimo risalire alle modalità di calcolo degli importi da pagare. Nei giorni scorsi Federcontribuenti si è pubblicamente espressa in merito, sottolineando che, a causa di una grave e prolungata lacuna normativa, migliaia di cartelle sarebbero, sostanzialmente, nulle.
 
Dal 1 gennaio 2001 al 1 ottobre del 2009 non è stato emanato alcun decreto ministeriale per fissare le soglie massime da non superare, in materia di interessi di mora. «Legittimo che il contribuente si chieda: nel periodo intercorso tra queste due date e nel silenzio del legislatore, Equitalia quale tasso ha applicato? Quella dell’8,40% fissata con il D.M. del 28 luglio de 2000? E’ giusto applicare una aliquota di interessi di mora non fissata per legge? La Cassazione con una prima sentenza, 4516 del 2012, aveva sancito la nullità della cartella che non indicasse con chiarezza i criteri di calcolo degli interessi applicati. E con sentenza 7056/2014 ha ribadito che l’obbligo di motivazione della cartella di pagamento riguarda anche la precisa indicazione dei criteri di calcolo degli interessi e degli aggi calcolati dall’agente della riscossione».  Così Federcontribuenti.
 
Perciò, se nella cartella o nella successiva intimazione non sono chiaramente riportate le aliquote utilizzate nel corso degli anni, l’atto stesso è illegittimo, e quindi impugnabile davanti al giudice competente. 
 
Come se non bastasse, l’Agenzia di Riscossione, contravvenendo a quanto stabilito dalla legge, calcola gli interessi sia sul capitale che sulle sanzioni.  A tal proposito, spiega l’associazione di tutela dei contribuenti,  «gli interessi che un agente della riscossione può applicare sono superiori alla aliquota degli interessi legali, fin qui nessuna obiezione perché questi interessi sono previsti dalla legge. Quello che invece può e deve essere censurata è l’assoluta mancanza di trasparenza nella indicazione delle modalità con cui questi interessi vengono calcolati. Per controllare la correttezza del calcolo l’Agente deve precisare nella cartella: il giorno dal quale questi interessi iniziano a decorrere e soprattutto le aliquote degli interessi di mora applicate nel corso degli anni. Perché va detto che la aliquota degli interessi di mora non è sempre fissa, ma chiaramente è variata nel corso degli anni e quindi diventa essenziale per il contribuente vedere indicati i criteri in base ai quali sono stati calcolati».
 

 

Stai per perdere la casa? Ecco quali sono i tuoi diritti

Diritti del debitore Diritto_di_abitazione

Spesso utilizzato dai creditori a mo’ di ricatto, il pignoramento è un provvedimento che cambia irrimediabilmente la vita di chi lo subisce
 
Ma che succede dopo che la macchina burocratica è stata avviata? È possibile continuare a vivere nell’immobile? Proviamo a fare il punto sui diritti del debitore e sulle recenti sentenze in materia.
 
Solitamente dopo la comunicazione di pignoramento è proprio il debitore ad assumere il ruolo di custode dei beni sottoposti alla misura e dei relativi accessori. Questo, ovviamente, senza ricevere alcun compenso. Tuttavia, su specifica richiesta del creditore, il giudice dell’esecuzione può  scegliere come custode un’altra persona. 
 
Per restare a vivere nell’immobile pignorato, è necessario che il debitore ottenga un’apposita autorizzazione dal giudice, fermo restando che detto permesso può essere successivamente ritirato
 
D’altra parte, in caso di rigetto, è possibile ovviare al problema offrendosi di pagare una sorta di canone mensile d’affitto. Comunque, nessuna decisione può esser presa senza aver precedentemente consultato tutte le parti in causa, compreso l’eventuale aggiudicatario.
 
Nei mesi scorsi una società ha interpellato l’autorità giudiziaria di Taranto per far sì che i debitori versassero una somma per continuare a vivere nell’immobile. Questo però ha rigettato la richiesta (sentenza n. 269 del 18 settembre 2014).
 
Il Tribunale del capoluogo salentino ha quindi confermato la tendenza delineata dall’articolo 560 del codice civile, ovvero «garantire la tendenziale prevalenza del diritto di abitazione rispetto al diritto di credito vantato dai creditori». In particolare, «tutelare il diritto di abitazione del debitore esecutato limitatamente per il periodo che intercorre fra il pignoramento e la vendita coattiva».
 
 
da redazione 




 

Cartelle esattoriali, caro contribuente ti scrivo. Scopri se c’è da preoccuparsi

Cartella-esattorialeHai dei conti in sospeso con Equitalia? Nei prossimi giorni potrebbe esserci posta per te. Sembra infatti che l’Agenzia di Riscossione stia contattando circa 300.000 contribuenti per sollecitarli a estinguere il debito. L’avviso è rivolto soprattutto a chi ha scelto di “spezzettare” l’importo ma non ha pagato alcune rate
 
Come anticipato qui, ci sarà tempo fino al 31 luglio per accedere alla rateizzazione bis. Tuttavia, mentre in precedenza il beneficio restava “in piedi” fino all’ottava quota non versata, stavolta sarà “sufficiente” saltarne due per vederselo revocare.
 

 



 
 


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