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Notizie

Tassi usurari, ecco gli indici relativi all’ultimo trimestre 2014

Come fare a capire se un tasso è usurario o no? Per determinarlo è necessario fare riferimento ai tassi di interesse effettivi globali medi (TEGM), aggiornati e pubblicati trimestralmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oggi sono stati resi noti i tassi relativi  al periodo 1° ottobre – 31 dicembre 2014.

Il TEGM è il valore medio del tasso effettivamente applicato dal sistema bancario a gruppi omogenei di operazioni (crediti personali, leasing, mutui) nel trimestre precedente. Questo indice costituisce il “tetto” massimo oltre il quale gli interessi si definiscono usurari ai sensi della legge n. 108/96 modificata dal d.l. 70/2011.

Analizzando i dati del trimestre appena iniziato, rileva il Ministero, emerge la diminuzione dei TEGM relativi al “leasing immobiliare a tasso fisso (-54 bp). Risultano invece in aumento i tassi del credito revolving oltre 5.000 euro (+35 bp) e quelli degli scoperti senza affidamento fino a 1.500 euro (+30 bp)”.

 

 

Categoria di operazioni

Classi di importo in unità di euro

TEGM su base annua

Tassi soglia su base annua

Aperture di credito in conto

corrente

Fino a 5.000

Oltre 5.000

11,62

10,08

18,5250

16,6000

Scoperti senza affidamento

Fino a 1.500

Oltre 1.500

16,18

15,13

24,1800

22,9125

Anticipi e sconti

Fino a 5.000

Da 5.000 a 100.000

Oltre 100.000

9,30

8,11

5,47

15,6250

14,1375

10,8375

Factoring

Fino a 50.000

Oltre 50.000

6,83

4,54

12,5375

9,6750

Crediti personali

Intera distribuzione

12,12

19,1500

Altri finanziamenti alle

famiglie e alle imprese

Intera distribuzione

10,69

17,3625

Prestiti contro cessione del

quinto dello stipendio e della

pensione

Fino a 5.000

Oltre 5.000

12,17

11,44

19,2125

18,3000

Leasing autoveicoli e

Aeronavali

 

Leasing immobiliare a tasso  Fisso

 

Leasing immobiliare a tasso Variabile

 

Leasing strumentale

Fino a 25.000

Oltre 25.000

 

Intera distribuzione

 

 

Intera distribuzione

 

 

Fino a 25.000

Oltre 25.000

7,15

7,20

 

6,62

 

 

4,63

 

 

8,52

5,58

12,9375

13,0000

 

12,2750

 

 

9,7875

 

 

14,6500

10,9750

Credito finalizzato

Fino a 5.000

Oltre 5.000

12,35

9,68

19,4375

16,1000

Credito revolving

Fino a 5.000

Oltre 5.000

16,98

12,89

24,9800

20,1125

Mutui a tasso fisso

 

Mutui a tasso variabile

Intera distribuzione

 

Intera distribuzione

 

4,85

 

3,66

10,0625

 

8,5750

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Il mutuo può essere annullato se il tasso è usurario. 

Boom di pignoramenti negli ultimi cinque anni

Boom di pignoramenti Boom_Di_Pignoramenti

Il pignoramento della casa sta ormai diventando una vera e propria emergenza sociale, come denunciano Adusbef e Federconsumatori, da anni in prima linea nelle battaglie a difesa dei consumatori. 

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E la gravità del fenomeno si coglie appieno solo scorrendo le cifre

Se tra il 2008 ed il 2012 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 97,8 %, arrivando a sfiorare i 46.000, per il 2012 ci potrebbe essere una ulteriore crescita con un più 12,3%, superando così il 110% nel 2008-2013. Oltre 105.000 case dunque mandate all’asta ed altrettante famiglie gettate nella disperazione, da banche spietate”.

E tra le città che registrano gli aumenti più forti in termini, spiccano, purtroppo anche alcune insospettabili”. 

In “vetta” Prato (da 213 a 321 pignoramenti, pari a + 50,7%) seguita da Bolzano (+ 44,3%); Cagliari (+ 41,1%), Roma (+ 32,6%) e Torino (+ 31,8%). 

In termini assoluti, Milano è la più colpita (6130, con un + 981%), che precede Roma (3591 pari a + 884%), Torino (3471 e + 837%), Monza (1857 e + 403%) e Verona (2472 e + 398%).

Dati ancora più inquietanti se si pensa che, sommando gli incrementi dei pignoramenti dal 2006 al 2012, si arriverebbe a un + 139,8%, equivalente alla scomparsa di una città come Udine, Andria, Arezzo o Ancona.

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Da redazione 

 



 

Quasi diecimila imprese costrette al fallimento dall’inizio dell’anno

Non c’è pace per il tessuto produttivo del nostro Paese. Tra aprile e giugno scorsi infatti, più di 4.000 aziende hanno intrapreso una procedura fallimentare (+ 14,3% rispetto a un anno fa). A diffondere il dato è Cerved, organismo di valutazione della solvibilità di imprese e persone. Considerando i primi sei mesi del 2014, inoltre, si arriva a quota 8.000, toccando il record assoluto degli ultimi tredici anni.

Analizzando i numeri nel dettaglio, emerge che le realtà più colpite sono le società di capitale, che da sole costituiscono i tre quarti del totale (seimila nel periodo da gennaio a giugno), meno esposte le società di persone (+6,8%) e le altre forme (+1,8%).

Danni d’immagine da risarcire alle imprese ingiustamente segnalate.

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