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Combattere lo strapotere delle banche: la testimonianza di chi ce l'ha fatta

Caro Gazzettino,
la Camera di commercio (o meglio... Commercio della camera) di Padova, fino a pochi anni fa aveva stampato e deliberato nei propri "usi territoriali" la pratica illecita dell'anatocismo, espressamente vietata dall'art. 1283 del codice civile. questo differente sistema di calcolo, annuale sui depositi e trimestrale sui prestiti (fidi) ha comportato un illecito e ingiusto guadagno nelle casse delle banche. Senza ripercorrere tutte le tappe giuridiche, basti pensare che un debito di 100mila euro al 20% di interesse, in dieci anni dovrebbe produrre ben 200mila euro di interessi.
 
Con il sistema di capitalizzazione trimestrale diventano oltre 600mila. Tutte le aziende che sono state coinvolte: la mia azienda nel 2007, ha vinto una causa per anatocismo contro la Cassa di risparmio Padova e Rovigo su un prestito garantito da Artigianfidi e quindi doppiamente grave. La Camera di commercio di Padova a mio avviso è doppiamente responsabile di questi illeciti arricchimenti delle banche, a tutto svantaggio delle aziende, ma anche per il fatto che non informa che queste somme possono essere recuperate, insieme alle commissioni di massimo scoperto, in quanto indeterminate o indeterminabili.
 
Inaudito è che il vice presidente, ex presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato di Padova, Sergio Gelain, ha di recente affermato in pubblico ad Arzergrande (Padova) che:"la lobby delle banche è troppo forte per essere combattuta". Si dà il caso che chi scrive, insieme alla sua famiglia, ha al suo attivo ben 5 sentenze contro una Cassa di risparmio, di cui due della Corte d'appello di Venezia. Abbiamo dimostrato in giudizio, una sorta di truffa sul mutuo stipulato per l'acquisto della prima casa "la cassa per la casa": il mutuo originario era di 40 milioni di lire, su cui la mia famiglia ha pagato oltre 43 milioni di interessi in 15 anni.
 
Il Tribunale di Padova e la Corte d'appello di Venezia, hanno riconosciuto la "fumosità" e indeterminatezza del contratto, ordinando la restituzione di oltre 18 milioni di lire. Fatto sta che queste notizie sono conosciute e notificate nell'ambiente della Camera di commercio e se opportunamente pubblicizzate potrebbero permettere di salvare numerose vite umane dal suicidio. Basterebbe una pre-analisi a tappeto di tutti i rapporti bancari e salterebbero fuori innumerevoli anomalie, compresa l'usura che si forma con le commissioni e spese. per questo, come Confedercontribuenti veneto, ci siamo fatti alcune magliette con su scritto:"basta suicidi e usura in capo alle banche e camere di commercio".
 
 
Alfredo Belluco - Confedercontribuenti veneto - Padova
(originariamente pubblicato su IlGazzettino.it)
 
 

   

 

Equitalia fuorilegge mette le mani sul conto corrente di un pensionato

Equitalia fuorilegge 

Equitalia_fuorilegge

Amara sorpresa per un pensionato salentino. Equitalia ha infatti congelato il suo conto corrente due giorni prima di Ferragosto
 
Tale misura contraddice quanto stabilito dal decreto legge che impedisce il pignoramento del conto su cui viene accreditata la pensione.
 
Giunto in banca, l’uomo si è scontrato con l’amara realtà. Non c’era alcuna possibilità di rientrare in possesso né parzialmente né totalmente dei propri soldi
 
L’intervento di Equitalia è in aperta contraddizione con i dettami contenuti nel decreto legge 83/15 entrato in vigore il 27 giugno scorso. 
 
 
Questo ha introdotto nuovi “tetti” per quanto riguarda il pignoramento presso terzi impedendo a qualsiasi creditore, compresa l’Agenzia di Riscossione, di prelevare somme entro i seguenti parametri: se l’accredito precede il pignoramento, le somme possono essere pignorate per l’importo eccedente il triplo dell’ assegno sociale (per il 2015 l’assegno è pari a € 448,51 mensili per 13 mensilità); se invece l’accredito avviene nella stessa data del pignoramento o dopo, le predette somme possono essere pignorate nei limiti previsti dalla precedente legge ossia nella misura autorizzata dal giudice e, comunque, non oltre il quinto.
 
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Da redazione
 


 
 

 

Equitalia: nulli i ruoli notificati da postini privati

Hai ricevuto una cartella esattoriale? Se questa ti è stata recapitata attraverso un servizio postale privato non è valida. I messi privati, infatti, non sono equiparati a pubblici ufficiali, e quindi gli atti che notificano non sono caratterizzati da presunzione di veridicità. Questo ha sancito la Cassazione con sentenza n.2035 del 30 gennaio 2014.
 
La raccomandata postale è un atto pubblico, secondo quanto stabilito dall’articolo 2699 del codice civile, perciò, viene equiparata a comunicazione recapitata attraverso ufficiale giudiziario
 
Non sempre il contribuente è a conoscenza di principi come questi, che gli consentirebbero, invece, di tutelare più efficacemente i propri diritti. Per questo si moltiplicano sul territorio gli sportelli informativi. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello istituito a Padova (quartiere Arcella) dall’Associazione Vittime di Equitalia, che sarà presente due volte al mese per rispondere a tutti i quesiti e richieste di chiarimenti. Ovviamente, a titolo gratuito. L’iniziativa s’inserisce in un solco già tracciato dall’amministrazione comunale, che ormai non si avvale più dell’Agenzia di Riscossione per quanto riguarda le multe.