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«Cartelle nulle se firmate da dirigenti decaduti». Fioccano le sentenze pro-contribuenti

Cartelle nulle firmate da dirigenti decadutiCartelle_Nulle_Firmate_Da_Dirigenti_Decaduti

Avevano ostentato grande sicurezza, Padoan e i vertici Equitalia, all’indomani del terremoto che aveva investito i circa 700 dirigenti illegittimi. 
 
I Tribunali però, la pensano diversamente, e infatti continuano ad accogliere le contestazioni dei contribuenti. Una dopo l’altra, stanno emergendo precisazioni sempre più puntuali, che delineano ormai chiaramente il quadro.
 
Ad “aprire” la strada sono state le CTP di Milano e Reggio Emilia, cui è seguita la CTR Lombardia e, nei giorni scorsi, le CTP di Campobasso e Lecce
 
Nello specifico, la commissione molisana ha ribadito la nullità dell’accertamento fiscale siglato da uno dei dirigenti decaduti, cui si aggiunge la sostanziale inefficacia della cartella che segue. 
 
L’illegittimità permane anche se si sono conclusi i termini temporali di impugnazione dell’atto. Perciò, può inoltrare ricorso sia chi ha “perso” in primo e secondo grado, sia chi non ha mai avanzato opposizione. 
 
 
 
 

da redazione 

 


 


 

 

Avviso di pagamento: a chi va indirizzato il ricorso?

Ti è arrivata una comunicazione proveniente da Equitalia? Avviso_di_Pagamento_Equitalia

Probabilmente ti senti tranquillo, in quanto sai di essere in regola con i pagamenti dovuti allo Stato. Così, vuoi fare ricorso … ma non sai a chi indirizzarlo
 
Agenzia di Riscossione o Agenzia delle Entrate? Luigi Lovecchio ha affrontato la questione in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore.
 
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Ti è stata notificata un’iscrizione a ruolo, ma l’atto che l’ha originata non ti è mai stato recapitato? Puoi ricorrere contro ciascuna delle due, fermo restando che, chiamando in causa Equitalia, quest’ultima quasi certamente si rivolgerà, a sua volta, all’Agenzia delle Entrate.
 
In caso di fermo amministrativo di beni indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa o di ipoteca priva di relativa intimazione di pagamento, il ricorso dovrebbe essere indirizzato a Equitalia. Se si fa riferimento all’Agenzia delle Entrate, invece, l’istanza sarà respinta e dichiarata inammissibile.
 
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Da redazione
 


 
 

 

La crisi non riuscì a “uccidere” la sua azienda. Oggi potrebbe farlo Equitalia

La storia di Dario Portolan era iniziata come una favola. Correva l’anno 2007, quando aveva rilevato la Nuova Omp srl di Pordenone, dove era entrato come progettista. Di lì a qualche tempo però, anche lui fu colpito dalla crisi, e questo innescò una serie di problemi che lo hanno poi costretto a scontrarsi con Equitalia. Mesi fa, supportato dai suoi legali, aveva contestato 23 cartelle, che ammontavano a circa 400.000 euro, per ottenerne la sospensione. Nei giorni scorsi il provvedimento, accordato in via preliminare, è stato revocato. La motivazione sarebbe che, a fronte delle fondate «pretese contributive, resta incerto quale sia esattamente l’oggetto della doglianza di parte ricorrente». 
 
«Contestiamo – spiega uno dei suoi difensori– la validità delle cartelle relative all’Agenzia delle Entrate, in virtù di una recente sentenza della Corte costituzionale che pone l’obbligo di firma da parte di dirigenti dell’ente che abbiano potere di efficacia esterna degli atti. Firma che nel caso del mio cliente manca».
 
Quando nel 2008 erano iniziati i problemi, Dario Portolan non si era arreso, e anzi era stato pronto a fare sacrifici anche importanti, per salvare l’azienda e le famiglie a cui dava lavoro. Così, pur di pagare gli stipendi, non aveva più potuto versare né le tasse nè i contributi Inps e Inail. «Non sono un evasore, ma uno dei tanti imprenditori che sta cercando di uscire dalla morsa della crisi, delle banche e di cartelle esattoriali maggiorate a causa di esorbitanti interessi di mora e compensi per Equitalia».