Chi dice Fisco, dice panico
Lo spauracchio che si agita più frequentemente nella mente del contribuente, infatti, è rappresentato da debiti inattesi e immotivati da saldare nel giro di qualche settimana.
La buona notizia è che questo scenario può essere scongiurato chiedendo un piano di rateizzazione ordinario o straordinario. Ecco quali sono le principali differenze tra i due.
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Estinguere il debito in sei anni: come fare?
La rateizzazione ordinaria consente di spalmare su 72 tranche mensili l’importo da pagare ad Agenzia delle Entrate Riscossione, a condizione che la somma sia uguale o inferiore a 100mila euro (comprensivo degli eventuali residui di rateizzazioni pregresse).
Per beneficiare di questa opzione è necessario inoltrare domanda online o a mezzo PEC.
Quando richiedere il piano straordinario di rateizzazione?
Se il debito è superiore a 100mila euro, il contribuente ha diritto a spalmarlo su 120 rate equivalenti a 10 anni, a seguito di domanda inviata tramite Posta Elettronica Certificata a cui allegare il proprio Isee. È infatti necessario documentare la propria situazione di difficoltà economica certificando che la tranche mensile da pagare, altrimenti, sarebbe superiore ad un quinto del bilancio familiare.

A fronte delle mille e una incertezze economiche, professionali e private che ognuno dovrà affrontare a causa del Covid19, l’unico punto fermo sembra essere il ridimensionamento parziale delle imposte da pagare.
La domanda, che potrebbe apparire meramente provocatoria, in realtà denuncia un problema reale. Quello del collasso del sistema telematico a causa della congestione dei contatti a ridosso della partenza dell’operazione promossa dal Governo.