La parola d’ordine del Governo contro il Covid19 è (stata) anticipo
Un approccio reso necessario per tamponare i bisogni materiali di milioni di famiglie rimaste senza reddito ma il cui protrarsi a oltranza comincia, inevitabilmente, a suscitare perplessità. E’ dei giorni scorsi la notizia che le aziende beneficiarie della cassa integrazione potranno utilizzare subito le ulteriori 4 settimane inizialmente previste per settembre-ottobre.
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Il Governo Conte si propone così di venire incontro alle esigenze delle imprese che hanno già esaurito le 14 settimane di cassa integrazione finalizzate a “traghettare” verso la fine dell’estate i lavoratori momentaneamente disoccupati. Resta comunque confermato il massimo arco temporale fruibile, ovvero 18 settimane.
La cassa integrazione targata Covid19 era stata introdotta con il Decreto Cura Italia e poi ripresa dal Decreto Rilancio.

Il creditore ha diritto di notificare al debitore un numero pressochè illimitato di precetti, fino a quando la cifra pendente non venga saldata. Dunque, può avviare/intentare tutte le procedure di pignoramento (anche dello stesso bene) che ritiene utili allo scopo. L’unica condizione da rispettare è che non deve pretendere dalla controparte il pagamento delle spese relative ai precetti pregressi.
…e quel filo è rappresentato dal messo notificatore, ovvero il postino, il contribuente deve tenere gli occhi aperti. Scrupolosità e diligenza, infatti, non sono implicite, nell’assolvimento di questo ruolo.