Le mille facce del Decreto Aprile
A poche ore dal primo maggio ancora non è stato messo nero su bianco, il che lo rende un po’ leggenda metropolitana ed un po’ Pesce d’Aprile a scoppio ritardato/prolungato. La carne che dovrebbe mettere al fuoco, però, è tanta e di tali dimensioni, che potrebbe apparire un clamoroso regalo di Natale fuori stagione. Il Governo non ha lesinato neanche sulle parole, per descriverlo, parlando di un provvedimento “espansivo ed imponente, come mai se ne sono visti dal secondo dopoguerra ad oggi”.
Ti potrebbe interessare
Arriva il Rem, e non c’entra né il sonno né la musica
L’acronimo indica infatti il reddito di emergenza, che dovrebbe tamponare lo stato di difficoltà di famiglie e singoli cittadini che hanno perso il lavoro e che non beneficiano già del reddito di cittadinanza. Attualmente si discute sui criteri, e sul fatto che ad occuparsene sia l’INPS o i Comuni; il sussidio dovrebbe ammontare a 500 euro ed essere erogato per due mesi.
Autonomi: da 600 a 800 euro. Erogazione entro 24 ore
L’ambiziosità dei programmi del Governo emerge anche da questo. Il bonus aumentato sarebbe riconosciuto in automatico per il mese di maggio a chi ne aveva fatto richiesta a marzo. I fortunati, secondo l’esecutivo, riceveranno i soldi nel giro di un giorno.
Prorogata di due mesi la Naspi, per venire incontro a chi ha il sussidio in scadenza.
Quali aiuti per le piccole e medie imprese?
Le ipotesi in campo sono gli sconti sulle bollette, il credito d’imposta per gli affitti, e contributi a fondo perduto entro 5mila euro, accreditati da Agenzia delle Entrate sul conto aziendale.

Continuano quindi a susseguirsi voci, smentite e supposizioni relative al suo contenuto. Tra le varie ipotesi, c’è l’inserimento di un emendamento che bloccherebbe fino al 30 settembre la notifica di cartelle e l’avvio di accertamenti. Il 31 maggio, infatti si concluderà il periodo di sospensione dei controlli da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione, e, come ha fatto notare il suo Direttore Ernesto Maria Ruffini, a giugno ne partiranno circa 9 milioni. Comprensivi di pignoramenti su stipendi e pensioni. A meno che il Governo non decida diversamente. Il credito del Fisco ad oggi sospeso ammonta già a circa 950 miliardi di euro.
Aprile volge al termine, ma migliaia di italiani, loro malgrado impossibilitati a lavorare, non hanno ancora ricevuto il sussidio. Conte aveva dichiarato che entro metà aprile chi era rimasto disoccupato avrebbe ricevuto i soldi e invece, come abbiamo raccontato giorni fa, i fortunati sono stati circa il 50%, e solo perché ad aprire il portafoglio sono stati i datori di lavoro, che adesso aspettano il rimborso dell’Inps.