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Non hai pagato il bollo auto? Verifica se l’imposta è prescritta

Prescrizione_bollo_autoBollo auto non pagato? Verifica se l'imposta è prescritta

Per l’utente la burocrazia è spesso una selva in cui è difficile orientarsi. Così, diventa difficile conoscere i propri diritti, e farli valere. 

In molti, ad esempio, si chiedono quale sia il termine di prescrizione dell’imposta sull’auto, e quali siano, invece, gli atti che la interrompono facendone ripartire ex novo il calcolo. Proviamo a fare chiarezza.

Bollo auto: decade dopo tre anni di “silenzio”

Il termine triennale va calcolato a partire dal 1 gennaio successivo all’ultima data utile a pagare la tassa. Avevi tempo fino al 31 luglio 2015? Per verificare dopo quanto tempo non ti possono più chiedere niente, devi considerare 36 mesi dal 1 gennaio 2016: dunque, la prescrizione sopraggiungerà il 31 dicembre 2018.

Quali atti interrompono la prescrizione?

Se dopo che sono scaduti i termini per il versamento del bollo ricevi una richiesta di pagamento, un avviso di accertamento una cartella esattoriale, un’ingiunzione fiscale, un preavviso di fermo amministrativo, “si azzera” l’arco di tempo già trascorso e si ricomincia ex novo - a partire dal giorno seguente - con il computo del ”periodo finestra” di 36 mesi

La buona notizia, per i contribuenti, è che perlomeno  la prescrizione non si tramuta in decennale.

A quali sentenze far riferimento?

A sostegno di quest’orientamento  sono intervenute, nel corso degli anni, una serie di pronunce. Tra queste, la sentenza n.1711 del 2015 emessa dalla CTP di Cosenza, la quale ha peraltro specificato che, nel caso di notifica del mancato pagamento del bollo, l’iter si considera perfezionato solo quando il destinatario riceve l’atto (o è messo nelle condizioni di farlo).

Dal canto suo, la sentenza n.4718/44 del 2015, emessa dalla CTP di Milano, ha equiparato avviso di accertamento e cartella esattoriale.

Quali atti, invece, NON interrompono la prescrizione?

L’iscrizione a ruolo del bollo da parte di Regione o Agenzia delle Entrate non ha effetti diretti sul calcolo del “periodo finestra” di 36 mesi

Dunque, se questi sono già trascorsi, per l’automobilista non cambia niente. A pronunciarsi in tal senso è stata la Cassazione con la sentenza n.741 del 13 gennaio 2017.

All’origine di tale decisione la constatazione del fatto che la procedura riguarda esclusivamente l’amministrazione finanziaria, si sviluppa al suo interno, non viene comunicata all’utente, e quindi non può avere conseguenza sulla sua sfera giuridica. 

Bollo auto: come ricordarti quando pagarlo?

Da redazione

 


 


 

Cartelle esattoriali: obblighi meno rigidi per Equitalia se la notifica è regolare

Limiti per contestare le cartelle esattoriali equitalia 

qual_è_il_corretto_iter_di_notifica_della_cartella_esattoriale?

 

Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha posto dei paletti alla possibilità dei contribuenti di contestare le cartelle esattoriali

Infatti, con l’ordinanza n.3074 del 6 febbraio, ha stabilito che, se l’unica motivazione all’origine dell’opposizione è la presunta mancata notifica, e l’Ente di Riscossione dimostra di aver seguito la prassi prevista dall’ordinamento giuridico, non c’è l’obbligo di esibire in giudizio la copia integrale degli atti.

Ma cosa prevede il corretto iter di consegna della cartella? È necessario l’intervento del messo notificatore o l’invio di una raccomandata  con avviso di ricevimento.

La Corte di Cassazione ha così rigettato la decisione dei giudici della CTR che avevano bollato come illegittimo il fermo, sostenendo che Equitalia avrebbe dovuto produrre la copia delle cartelle.

Cartelle esattoriali: quando fare ricorso?

In caso di vizi di notifica dei verbali (ad esempio, il mancato ricevimento) che hanno originato l’atto, ci si può rivolgere al Giudice di Pace.

Succede peraltro spesso che la cartella non sia corredata dei relativi verbali, dunque per il contribuente può risultare molto complicato capire cosa gli viene contestato.

Quando interviene la prescrizione?

La cartella esattoriale decade dopo 5 anni dal ricevimento dei verbali. E in caso di multa mai notificata? Il debito si cancella: l’atto infatti va comunicato entro tre mesi dall’infrazione.

E se l’atto viene consegnato al portiere?

L’articolo 139 terzo comma c.p.c. riconosce la possibilità di effettuare a lui la notifica solo nel caso in cui né il destinatario né un familiare né il responsabile dell’ufficio siano disponibili

Questa eventualità va specificata nella relata, relazione stilata dall’ufficiale giudiziario nell’esercizio della sua attività di consegna dell’atto. Tuttavia, solitamente, per motivi di rapidità e comodità, non si effettua, a prescindere, alcuna ricerca: ciò rende nulla la notifica. 

da redazione





 

Tutto quello che devi sapere se vuoi “smaltire” le cartelle in poche rate

Equitalia prova a fare chiarezza sulla definizione agevolata

Definizione_agevolata_cartelle_esattoriali:cos'è_e_perchè_conviene?

 

Di cosa parliamo quando parliamo di definizione agevolata? A distanza di qualche mese dall’entrata in vigore del provvedimento sussistono svariati dubbi e perplessità circa gli aspetti operativi. 

Nei giorni scorsi Equitalia ha provato a fare chiarezza rispondendo alle domande dell’Ordine dei Commercialisti di Roma.

Decadenza dalla rateizzazione: non è un “marchio d’infamia”

Se la misura risultava annullata prima del 24 ottobre 2016, nessun problema. Chi invece aveva già rateizzato il debito, per poter beneficiare della definizione agevolata in riferimento all’importo residuo, deve essere in regola con i pagamenti almeno fino al 31 dicembre 2016.

La riscossione del debito è stata affidata ad Equitalia entro la fine dello scorso anno? Anche in questo caso è possibile usufruire del provvedimento.

E se si parla già di pignoramento?

In questo caso è necessario fare delle distinzioni

L’Agenzia di Riscossione non può intraprendere misure quali l’ipoteca o il fermo amministrativo se è stata presentata richiesta di definizione agevolata. Tuttavia, se il pignoramento è in fase avanzata , non può essere “congelato”.

Posso rottamare una cartella dell’AMA?

In casi del genere l’autorizzazione deve essere emessa dall’ente debitore. Quest’ultimo infatti può rilasciare piani di rateizzazione relativi alla sola imposta, dando  al contribuente l’opportunità di beneficiare della definizione agevolata per la cifra restante. 

da redazione