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Notizie

“Spariti” 700 milioni di euro: «Equitalia deve rimborsare il danno subito»

L’Agenzia di Riscossione dovrebbe tutelare gli interessi – soprattutto economici – dello Stato, ma preferisce difendere le banche. Poco importa se questo significa “derubare” i contribuenti di circa 700 milioni di euro. Fortunatamente le associazioni dei consumatori si sono accorte dell’inghippo e hanno deciso d’intervenire. I dirigenti di Equitalia responsabili della cosa devono essere individuati, chiamati a rimborsare i danni, e sollevati dall’ incarico. Queste, in breve, le richieste avanzate da Adusbef e Federconsumatori in una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio e al Ministro dell’Economia.
 
«Il vulnus che ha creato il buco, inizialmente di 758 milioni, nasce al momento del passaggio delle consegne nelle riscossioni fiscali tra le banche ed Equitalia, avvenuto nel corso del 2006». Le principali tappe della vicenda sono state ricostruite in un articolo allegato alla lettera. «Le banche – quelle all’epoca controllate dalla magistratura contabile (le agenzie emiliane, venete e friulane di Banca Intesa, Cassa di risparmio di Bologna poi diventata Intesa, Cassa di Risparmio di Ferrara e Montepaschi) – tra il 1990 e il 1994 avevano accumulato un credito di 758 milioni nei confronti di contribuenti che non avevano versato Irpef e Iva, né onorato le sanzioni amministrative. I quattro istituti di credito considerarono il dovuto inesigibile e scelsero di mettere questo rosso a bilancio».
 
Quando subentra l’Agenzia di Riscossione si scopre che il credito è esigibile, ma che le banche non hanno fatto nulla, in concreto, per riprendersi quei soldi. Tesi peraltro confermata da una sentenza di condanna della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, cui segue un processo penale presso il Tribunale di Bologna. 
 
A questo punto Equitalia cosa fa? Ricorre contro l’Agenzia delle Entrate, la quale, rappresentando lo Stato, pretende la restituzione del credito.
Fortunatamente però, dopo aver accertato l’illegittimità dell’azione dell’Agenzia di Riscossione, è stata «messa in discussione anche la sanatoria parlamentare, basata su presupposti sbagliati. Quindi, la Corte dei Conti ha chiesto l'eventuale danno erariale per le banche e la co-responsabilità per Equitalia Spa». 
 
 
 
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L’orrore è servito con Equitalia

Lo Stato ti deve dei soldi? Preparati ad aspettarli anche per anni … e a ricevere da un momento all’altro una cartella esattoriale. Quello che sembra pessimismo da uomo della strada è invece realtà consolidata. Leggere per credere. Le ultime, emblematiche notizie arrivano dalla provincia di Viterbo.
 
A Caprarola un contribuente si è visto richiedere circa 300 euro per il bollo auto relativo al 2002. Peccato che all’epoca il mezzo in questione non esistesse neanche. È andata peggio a una donna di Civita Castellana. Da lei Equitalia vuole 750 euro per una multa ricevuta quattro anni fa dalle figlie, e saldata da tempo. 
 

 

«Ho una pensione minima. Se me la pignorate con cosa vivo?»

Piove sempre sul bagnato. È proprio il caso di dirlo. A provarlo sulla sua pelle un 72enne ex autista di Tir che si è visto strappare ventisei euro da una pensione minima che raggiunge appena i 500. «Capisco si possa pensare che si tratta di una cifra irrisoria, ma per un pensionato come me, che deve contare i centesimi per arrivare a fine mese, tutto questo rappresenta un danno notevole». Così l’uomo, che comunque non intende gettare la spugna incassando una decisione a suo dire illegittima. «Il decreto legge 83 del giugno scorso vieta il prelievo da assegni così bassi».
 
Una vita sempre in viaggio e avara di soddisfazioni. È stato questo il destino di Angelo Di Giesi, che ha speso i suoi anni tra San Donà e Marcon (Venezia). Continui sacrifici, rinunce e fatica a cui purtroppo non sono comunque mai corrisposte entrate sostanziose.
 
Così, dopo essersi visto recapitare alcune multe, si è rivolto alla sua banca, che però non ha risolto dubbi e quesiti dell’uomo “per motivi di privacy”, re-indirizzandolo agli uffici di Mestre. Lui però non ci sta. «Non voglio spendere altri soldi e perdere altro tempo per spostarmi, quando sarebbe giusto che io sapessi tutto direttamente dove mi trovo senza altri disagi. Vorrei informare in ogni caso i cittadini, che magari non conoscono le leggi, a proposito degli abusi commessi da Equitalia. Quello che racconto è interamente documentabile. Non ho altri redditi oltre la pensione, e un decreto-legge di qualche mese fa prevede che la pensione inferiore ad un importo di 670,70 euro non possa essere pignorata».
 

 

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