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Notizie

Non hai ricevuto la cartella? Allora non devi pagare

Cartella non ricevuta? allora non devi pagare Cartella_Esattoriale_Equitalia_Nulla

La mancata notifica della cartella rende inefficace la stessa. Questo ha affermato la Cassazione attraverso l’ordinanza n. 8452 del 27 aprile scorso. 

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Equitalia aveva chiesto il suo intervento nei confronti di un cittadino che se n’era viste recapitare quattro, mentre altre quattordici si erano "perse" per strada.

In precedenza il contribuente aveva impugnato le cartelle davanti al Giudice e questo gli aveva dato ragione. 

A quel punto l’Agenzia di riscossione aveva deciso di fare ricorso, specificando di aver designato la Commissione Provinciale come competente in materia.

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Tuttavia la pronuncia a favore del cittadino è motivata dal fatto che non può essere contestata la decisione relativa a documenti mai pervenuti dal destinatario.

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Da redazione 

 


 
 

Il fermo amministrativo ti preoccupa? Ecco quali sono i tuoi diritti

i tuoi diritti in caso di fermo amministrativo Fermo_Amministrativo_i_Tuoi_Diritti

Chi ha (avuto) dei debiti lo sa. Il fermo amministrativo è una bomba a orologeria pronta a esplodere da un momento all’altro. 
 
Un provvedimento che lega mani e piedi, in quanto comporta il “congelamento” dei beni, e la conseguente “paralisi” professionale - spesso anche esistenziale – di chi lo subisce.
 
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Il fermo ha quindi, in un certo senso, potere di vita e di morte. Proviamo a riassumere tutto quello che è bene sapere se si è “a rischio”. Innanzitutto questa misura, così come l’iscrizione di ipoteca, deve essere comunicata preventivamente al diretto interessato
 
Ciò nel rispetto del principio di trasparenza amministrativa che sancisce l’obbligo di notifica di avvio del procedimento. In caso contrario è nullo.
 
Inoltre, al momento della comunicazione del fermo, la Pubblica Amministrazione deve concedere un arco di tempo sufficiente a estinguere il debito o esercitare il diritto alla difesa. In genere trenta giorni.
 
Qualche mese fa poi, la Commissione Tributaria Provinciale di Ravenna ha intimato l’interruzione del procedimento nel caso in cui questo impedisca lo svolgimento dell’attività lavorativa del contribuente. La pronuncia ha precisato che, prima di emettere il fermo, è necessario accertarsi che il valore del bene sia sufficiente a ripianare il debito.
 
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Equitalia condannata per “ipoteca facile” e costretta al rimborso delle spese

Equitalia condannata per "ipoteca facile" Equitalia_Condannta_per_Ipoteca_Facile

Che succede quando a violare la legge sono le istituzioni, e non i cittadini? Fortunatamente, a volte viene fatta giustizia, e i contribuenti vedono tutelare i loro diritti, anche se per raggiungere lo scopo possono volerci degli anni. 
 
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Ne sa qualcosa un’artigiana di Larciano (Pistoia), intrappolata suo malgrado da un’ipoteca di Equitalia, cancellata nei giorni scorsi da una sentenza del Tribunale di Firenze.
 
All’origine di tutto, un debito di 5.000 euro con l’Inps, a cui seguì l’ipoteca dell’Agenzia di riscossione, che produsse conseguenze disastrose sul’attività della donna
 
«Niente più mutui né finanziamenti e, come se non bastasse, nonostante io avessi estinto la somma dovuta e sollecitato a chiudere la mia posizione, Equitalia si era  rifiutata. Di contro, venivano avanzate pretese assurde: per liberarmi dell’ipoteca avrei dovuto pagare ancora, e parecchio. Fui vittima di un atteggiamento davvero arrogante».
 
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Peraltro, il provvedimento adottato dall’Agenzia di riscossione era di per sé illegittimo, in quanto il debito non superava 8.000 euro. Il legislatore aveva infatti precedentemente stabilito che l’adozione di misure esecutive fosse lecito solo per importi al di sopra di quella soglia
 
«Con l'aiuto di mio marito avevo spiegato questo ai funzionari, che però insistevano a chiedermi 705 euro per cancellare l'ipoteca, a fronte di spese vive di 150 euro. Pretendevano 400 euro per spese generiche e addirittura 250 per gli interessi».
 
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Da redazione 

 


 
 

 

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