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Notizie

Pensione: come calcolare la quota pignorabile da Equitalia?

Quando la burocrazia imbizzarrisce gli effetti possono essere incontrollabili e imprevedibili. Leggere le cronache degli ultimi giorni per averne conferma. Così, mentre in Sardegna l’Agenzia di Riscossione arriva a pignorare integralmente la pensione di un professionista, a Formia è stato deferito un 61enne per simulazione di reato. L’uomo aveva sporto denuncia per furto di corrispondenza domiciliata, ma era tutto falso.
 
Pensione pignorabile in relazione al suo ammontare
«La cassa di previdenza è equiparabile al debitore del soggetto moroso». È stata questa la motivazione con cui Equitalia Centro ha avviato il pignoramento della pensione di un geometra. Così, l’ente erogatore dovrà versarla direttamente all’Agenzia di Riscossione fino a estinguere il debito, che ammonta a circa 40mila euro. All’origine di tutto una serie di cartelle esattoriali notificate all’uomo e successivamente impugnate. 
La decisione di Equitalia non rispetta quanto previsto dalla legge. Infatti, il Dpr n.602 del 1973 differenzia i tetti pignorabili di stipendi e pensioni in rapporto al loro ammontare. Così, entro 2.500 euro la quota massima è un decimo (250 euro). Per importi compresi tra 2.500 e 5.000 è di un settimo, e arriva a un quinto oltre i 5.000 euro mensili.
 
«Non ho ricevuto l’avviso di pagamento». Ma stavolta era tutto a posto
Il 61enne di Napoli sosteneva che non gli era mai stata recapitata la cartella di Equitalia risalente allo scorso novembre. In realtà, a seguito della denuncia effettuata presso la stazione dei Carabinieri di Scauri e Minturno, è emerso che le cose stavano diversamente. Il personale del negozio Mail Boxes ha infatti dimostrato che il servizio era stato regolarmente erogato.
 

 

La banca è un far west? Chiedi aiuto al Movimento Consumatori

Stop all’anatocismo, senza se e senza ma. Si può riassumere così la campagna contro gli illeciti bancari avviata nei mesi scorsi dal Movimento Consumatori. La sua prima vittoria è stata “merito” del Tribunale di Milano, che ha accolto l’inibitoria di anatocismo nei confronti di alcuni istituti di credito. Ora l’associazione ha “rilanciato” inviando due esposti: uno all’Antitrust  e l’altro a Banca d’Italia.
 
Il Movimento Consumatori ha interpellato l’Autorità Garante per ottenere l’apertura di un’inchiesta su 30 banche e l’organismo che le raggruppa, ovvero l’ABI. L’intento è verificare se gli interessi anatocistici passivi possano “inquinare” il mercato condizionando le scelte degli utenti. Inoltre, l’associazione ipotizza che esista una sorta di “cartello” volto a promuovere questa pratica ostacolando, di fatto, l’accesso di altri operatori. Se detti scenari dovessero essere confermati, l’Antitrust potrebbe adottare le misure inibitorie e sanzionatorie previste dalla legge.
 
L’associazione si è invece rivolta a Banca d’Italia per accertare quali istituti di credito abbiano applicato la capitalizzazione degli interessi. L’auspicio è ottenere il rimborso degli interessi frutto di anatocismo impropriamente incassati dal primo gennaio 2014. Movimento Consumatori stima che si tratti di una cifra superiore ai due miliardi di euro.
 
«I diritti della clientela bancaria devono necessariamente essere tutelati dalla Banca d’Italia quale autorità di vigilanza sull’intero settore creditizio; l’art. 128ter del Testo Unico Bancario consente perfino alla Banca d’Italia di ‘ordinare la restituzione delle somme indebitamente percepite e altri comportamenti conseguenti’. È ora, quindi, che la Banca d’Italia intraprenda su questa materia specifiche iniziative a tutela di tutta la clientela». Così Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio MC.
 

 

Avviso di pagamento irregolare? Puoi impugnarlo anche se non hai i soldi per difenderti

Avviso di pagamento irregolare

Avviso_DI_Pagamento_Irregolare

La legge è uguale per tutti, perlomeno in teoria
 
Nella pratica, spesso chi è in difficoltà economiche si trova costretto a rinunciare in partenza a chiedere giustizia
 
Su questi temi c’è infatti una cronica carenza di informazioni. Così, capita che il cittadino non sia neppure a conoscenza delle opportunità che l’ordinamento giuridico gli offre
 
Una di queste è, ad esempio, il gratuito patrocinio. Tutti hanno diritto alla difesa, perciò, nel caso dei meno abbienti, è lo Stato a pagarla. Ecco, in dettaglio, di cosa si tratta.
 
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Beneficiari

Può accedere al gratuito patrocinio chi ha un reddito annuo imponibile non superiore a 11.369,24 euro
 
Se il richiedente convive con il coniuge o con altri parenti, il reddito complessivo si calcola sommando quelli percepiti da ciascun componente del nucleo.
 
Sono ammessi a presentare domanda 
  • i cittadini italiani
  • stranieri regolarmente soggiornanti nel Paese
  • apolidi
  • enti e associazioni che non hanno scopo di lucro e che non svolgono attività economiche

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Quando può essere chiesto il gratuito patrocinio?

La difesa a carico dello Stato viene concessa nei procedimenti di volontaria giurisdizione (separazione consensuale, divorzio congiunto), nelle cause civili, amministrative, contabili e tributarie
 
Perciò il cittadino non abbiente può beneficiarne per opporsi a una cartella Equitalia nulla, viziata o comunque irregolare.
 
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