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Notizie

L’ERARIO RIMBORSA L’IRAP VERSATA E NON DOVUTA A PICCOLI IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI

Un regalo per piccoli imprenditori

La sentenza della Suprema Corte di Cassazione n.9451/2016, stabilisce che il professionista, l’artista o l’imprenditore individuale che  non sia in possesso dei requisiti caratterizzanti l’autonoma organizzazione, presupposto che determina l’assoggettamento all’imposta, non è obbligato a pagare l’imposta regionale sulle attività produttive. 

Dopo la sentenza infatti, possono smettere di versare l’Irap i professionisti e piccoli imprenditori che, oltre a non impiegare beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività, si avvalgano anche in modo non occasionale di un unico collaboratore che esplichi mansioni “basilari” come, segreteria o comunque solo esecutive. 

Nel caso in cui un professionista o piccolo imprenditore si rispecchi in questa situazione che da maggio di quest’anno la Cassazione considera come “non organizzata”, ed abbia già effettuato versamenti a titolo di Irap negli anni precedenti può richiedere il rimborso di tali somme secondo quanto previsto dalla sentenza della Cassazione. 

Facciamo una precisazione

Sempre secondo la sentenza n.9451, al fine di verificare l’esistenza del presupposto dell’autonoma organizzazione, è “necessario accertare in punto di fatto l’attitudine del lavoro svolto dal dipendente a potenziare l’attività produttiva”, a differenza della maggior parte delle precedenti sentenze che affermavano, invece ,che era soggetto ad Irap il contribuente che impiegava un solo collaboratore in via continuativa o part time. 

La sentenza in esame interessa un grande numero di contribuenti 

Sia se esercitano in forma individuale l’attività professionale, artistica o d’impresa (in qualità di agenti, rappresentanti, promotori finanziari, artigiani, piccoli commercianti, coltivatori diretti del fondo ed in genere di piccoli imprenditori che esercitano l’attività prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia). Notevole sarà, altresì, l’impatto sul contenzioso esistente, dato che l’Agenzia delle entrate, nella direttiva numero 42 dell’11 giugno 2014 aveva condiviso l’orientamento giurisprudenziale “restrittivo” o meglio improntato sull’assoggettamento obbligatorio al pagamento dell’imposta anche con un solo dipendente assunto part-time. 

Per ottenere il rimborso

Dovranno essere accertate le mansioni svolte dal dipendente o collaboratore sulla base delle risultanze del contratto e, ove possibile, dell’attività dallo stesso effettivamente svolta. Per gli anni passati, può essere presentata istanza di rimborso nel termine di 48 mesi dal versamento (articolo 38 Dpr 602/1973), pertanto si consiglia di provvedere quanto prima allo scopo di non fa prescrivere il diritto alla restituzione. Lo studio Cipriano è a vostra completa disposizione per valutare i casi concreti, ed inoltrare le istanze di rimborso.

dott. Nicoletta Cipriano
area.contabile@studioalmani.it

Fermo amministrativo: sai come bloccare il provvedimento?

Non paghi – o paghi in parte – imposte o multe derivanti da infrazioni al codice stradale? 

fermo_amministrativoL’Agenzia di Riscossione è autorizzata a intraprendere azioni finalizzate a incassare il dovuto, e per farlo procedere, preventivamente, all’accertamento dei beni di tua proprietà.

L’effetto più immediato del provvedimento è rappresentato dall’impossibilità di utilizzare il mezzo.

Ma come si fa a scoprire qual è il suo status giuridico? È necessario chiedere una visura PRA per targa, che evidenzia l’esistenza di eventuali ipoteche o fermi amministrativi.

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Come si perfeziona il fermo amministrativo?

Se entro due mesi dalla ricezione della cartella il contribuente non ha provveduto né a pagarla né a chiederne la rateizzazione, Equitalia procede a riscuotere. Viene inviata una comunicazione contenente il dettaglio degli importi dovuti e un preavviso di fermo amministrativo. 

C’è tempo 30 giorni per sanare la propria posizione; trascorso questo periodo, il provvedimento viene iscritto al PRA, e oltre a comportare il divieto assoluto di circolazione, può implicare la vendita forzata.

 

Come bloccare la misura?

È possibile congelare il fermo amministrativo dimostrando che il mezzo di trasporto è strumentale, ovvero indispensabile allo svolgimento dell’attività di impresa. 

Si fa richiesta di rateizzazione, ottenendo la sospensione del provvedimento; lo stesso verrà però cancellato solo dopo il saldo integrale. Se la domanda viene accolta, bisogna pagare la prima tranche nel termine perentorio di 60 giorni, trascorsi i quali Equitalia inoltra una lettera di consenso all’annotazione a margine al PRA della misura.

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Che succede dopo che hai finito di pagare?

Dopo il saldo integrale del debito, si può inoltrare domanda di revoca del fermo. La procedura può essere effettuata online in qualunque parte d’Italia; le modalità che si possono utilizzare sono: certificato di proprietà (CDP), certificato di proprietà digitale (CDPD) e modello NP3C

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La redazione 
 


 
 

Sanatoria cartelle esattoriali anche su bollo auto

Bollo auto ricompreso nella definizione agevolata 

Sanatoria_bollo_auto

Una buona notizia che può definirsi un vero e proprio regalo natalizio, per gli automobilisti. 

Anche il bollo è infatti ricompreso tra gli importi oggetto di “definizione agevolata”. Nel caso specifico, sono interessate dalla misura le somme affidate all’Agenzia di Riscossione entro la fine di quest’anno.

Il provvedimento riguarda l’intero territorio nazionale: infatti, sebbene il bollo sia un’imposta regionale, la Corte Costituzionale ha sancito la sua natura erariale.

Lo stralcio riguarda sanzioni e interessi di mora. La parte restante (sorte capitale, interessi affidati all’agente della riscossione, aggio e costo di notifica della cartella di pagamento) dovrà essere saldata al 70%  almeno entro la fine del prossimo anno

La rateizzazione potrà coprire un massimo di cinque tranche con scadenze a luglio, settembre, novembre 2017 e aprile/settembre 2018.

E se il debito non è ancora stato notificato?

L’interessato riceverà un’informativa entro fine febbraio del prossimo anno, in cui viene informato della possibilità di accedere alla rottamazione.

Come fare a beneficiare del provvedimento?

Per usufruirne è necessario inoltrare domanda attraverso il modello presente sul sito Equitalia. C’è tempo fino al 31 marzo prossimo. Qualora una cartella contenga la richiesta di pagare importi di natura diversa, si possono saldare solo alcuni di questi.

Purtroppo però, dopo che il beneficio è stato accordato, l’approccio è alquanto inflessibile. Infatti, chi tarda anche di un giorno il pagamento, vede decadere la sanatoria

L’Agenzia di Riscossione potrà quindi effettuare il pignoramento per l’intero importo iniziale, e il debito residuo non sarà più rateizzabile. L’unica eccezione è nel caso in cui, al momento della presentazione del modulo di richiesta non siano già trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella

La redazione 



 
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