Notizie

Equitalia tenta di pignorare casa per debito di 1.500 euro. CNA blocca tutto

Equitalia cerca di pignorare casa CNA blocca tutto Equitalia_Prova_a_pignorare_casa

Basta poco per veder andare in fumo i frutti del lavoro di una vita. La considerazione è apparentemente banale, ma in realtà troppo spesso ce ne dimentichiamo. E abbiamo bisogno di storie eclatanti, nel bene o nel male, per ricordarcene. 
 
Leggi anche
 
Stavolta, la vicenda ha avuto un lieto fine. Ad Ascoli, infatti, un artigiano è riuscito a salvare la sua prima casa grazie anche all’impegno del CNA. All’origine di tutto, un debito di 1.500 euro nei confronti di un fornitore.
 
Con il passare del tempo, la cifra era aumentata, arrivando a 10.000 euro circa. Un importo comunque contenuto, e che non avrebbe consentito a Equitalia di procedere al pignoramento, secondo quanto stabilito dalla legge. Tuttavia, le cose cambiano se l’Agenzia di Riscossione si richiama a una procedura avviata da terzi.  
«L’azione di salvataggio  è partita con il tentativo di risoluzione del debito con il privato. E siamo riusciti a trovare un accordo economico vista la relativa esiguità della cifra». Così l’avvocato Maria Grazia Greco. Il passo successivo è stato ottenere anche il blocco dell’iter avviato da Equitalia
 
«Questo caso è emblematico, perché andato a posto in modo perfetto. Con la risoluzione del debito con il fornitore privato, con una rateizzazione per quanto richiesto, e giustamente dovuto, ma, soprattutto, senza che il nostro artigiano si vedesse portata via la prima casa». a fare il punto è Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli. «Da tempo vediamo sempre più le imprese costrette a fare da banca per i fornitori e un po’ per tutto il sistema. La flessibilità e il buon senso dimostrato dagli attori di questa vicenda è l’emblema della mission Cna». 
 
Leggi anche
Da redazione

 

 


 
 

 

Suicida artigiano 50enne di Genova. Ma Equitalia non ha niente da dichiarare

Si è buttato da un ponte facendo un volo di trenta metri. A casa lascia una moglie (disoccupata) e un figlio di circa 10 anni. Sono queste le uniche “certezze” relative all’ennesimo suicidio frutto della disperazione, avvenuto a Genova.
 
L’uomo, 50enne, in precedenza era stato impiegato come imbianchino.  «Mio marito ha ricevuto due cartelle esattoriali e si è sentito vittima di un’ingiustizia. Ultimamente lavorava poco anche a causa di una malattia che gli impediva di farlo con regolarità. Era disperato, avvilito, ma non immaginavo potesse arrivare a togliersi la vita, anche se era ossessionato. Non si è mai arreso e cercava da oltre un anno un’altra occupazione, una qualsiasi, che ci permettesse di andare avanti. Ma ogni suo sforzo è stato inutile». Così la vedova, secondo cui il debito con Equitalia ammontava a più di 200mila euro. 
 
Dal canto suo l’Agenzia delle Entrate sostiene che «non c’è un contenzioso tributario né cartelle esattoriali del Fisco né contestazioni specifiche in materia di studi di settore. L’unico debito che risulta a carico del signor M. ammonta a poche centinaia di euro che peraltro aveva chiesto e ottenuto di potere estinguere con una semplice rateizzazione presso il nostro sportello di Genova». 
 
Tuttavia, Adiconsum segnala da tempo una situazione anomala. «Nel 2015 abbiamo assistito 47 genovesi che hanno ricevuto cartelle esattoriali molto esose. Uno degli ultimi casi di cui siamo occupati  riguarda un medico genovese che per pagare le tasse ha dovuto vendersi casa, auto e moto. E nonostante questo non è riuscito a racimolare tutti i soldi che servivano».
 

 

Il credito era vecchio di 9 anni. Ad Equitalia non spetta niente

Credito vecchio di 9 anni ad Equitalia non spetta nulla Ad_Equitalia_Non_Spetta_NUlla

Il debito risale al 2007, e si è prescritto nel 2011 così, l’Agenzia di Riscossione va “in bianco”
 
Leggi anche
 
Insomma, il contribuente milanese non dovrà pagarle nulla. A stabilirlo, la Commissione Tributaria di Pavia prima, e quella regionale di Milano poi.
 
Tutto è iniziato quando il cittadino si è visto chiedere circa 5.000 euro di IRPEF in quanto proprietario di un esercizio commerciale.
Questa sentenza è la prima nel suo genere, e potrebbe costituire un significativo precedente, stabilendo che l’azione tardiva di Equitalia determina l’annullamento esattoriale e anche il credito tributario.
 
Leggi anche