L’amore – o meglio, l’attaccamento – degli italiani alla macchina, è direttamente proporzionale all’odio per le spese che questa comporta
Bollo, Rc Auto, manutenzione, riparazioni, collaudo…sotto molti punti di vista è equiparabile ad un ulteriore componente della famiglia. Un figlio, nello specifico. A parte il fatto che, dopo aver conquistato la maggiore età, chi prima e chi dopo, ognuno di loro si conquista l’autonomia. Emotiva, e materiale.
Tuttavia, la metamorfosi economica, professionale, sociale e psicologica indotta dalla pandemia di Covid19 ha esasperato l’insofferenza di contribuenti ed automobilisti nei confronti delle imposte da pagare. Per questo assumono particolare importanza le decisioni assunte da regioni come il Veneto, la Campania e l’Emilia Romagna. Ecco in dettaglio di cosa si tratta.
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Il Veneto ha cancellato le sanzioni a carico degli automobilisti residenti in Italia che non hanno potuto o non potranno pagare il bollo scaduto tra gennaio e maggio 2021. I versamenti riprenderanno a partire dal 30 giugno prossimo.
La Campania, invece ha sospeso le scadenze comprese tra il 1° gennaio scorso, ed il prossimo 30 aprile. I pagamenti riprenderanno dal 30 maggio, senza la maggiorazione della mora.
L’Emilia Romagna ha congelato il pagamento del bollo auto previsto entro il 31 maggio. Gli automobilisti dovranno saldare le pendenze pregresse a partire dal 2 agosto.
La redazione

Dunque, lo stop a (35 milioni di ) nuovi invii fino a fine aprile sancito dal Decreto Sostegni NON impedisce tout court al Fisco di battere cassa. Tant’è che in queste settimane, secondo alcune stime, i contribuenti indebitati si vedranno notificare atti di diverso tipo (accertamenti, contestazioni, irrogazione di sanzioni…) ma la cui sostanza non cambia. Si tratta di comunicazioni finalizzate alla riscossione di circa 15 milioni di euro rimasti congelati nel 2020, l’annus horribilis della pandemia (8 marzo 2020 – 31 dicembre 2020).
Per quanto possa sembrare incredibile, infatti, anche definire la sussistenza di un reato non è una procedura univoca. A dispetto del fatto che, a monte, autorità del settore abbiano fissato dei valori superati i quali si sconfina nella patologia (finanziaria). Così la decisione presa da una procura può essere ribaltata dal giudice, e rimescolare le carte, come è successo nei giorni scorsi a Latina. Ciò ha determinato l’imputazione di usura bancaria per sei persone.