Non paghi la spazzatura o il bollo? Regione e comune possono pignorarti il conto
Il Decreto Semplificazioni, prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, infatti, consentirà anche agli enti locali di accedere all’anagrafe tributaria, il database in cui confluiscono le informazioni finanziarie e bancarie relative a tutti i contribuenti residenti in Italia, e quindi tenuti a pagare qui le tasse.
Leggi anche
Fermo amministrativo: la verità sui contribuenti esentati
È necessario specificare che, in virtù del diritto alla privacy, Regioni e Comuni non potranno consultare questo tipo di dati in riferimento a QUALUNQUE contribuente, sempre e comunque, ma solo DOPO aver presentato una richiesta di accesso agli atti motivata da una pregressa iscrizione a ruolo. In pratica, l’ente locale può “sondare il terreno” in vista dell’avvio dell’iter di pignoramento del conto corrente SE E SOLO SE è titolare di un credito pendente. Perlomeno sulla carta…

Non c’è un nesso di automatismo tra i due scenari, e il motivo risiede nell’articolo 3 del D.L. n.119 del 2018, che disciplina la rottamazione ter. Così, i contribuenti che hanno versato la prima rata della definizione agevolata entro il 31 luglio 2019 hanno evitato l’aggressione dei beni mobili e immobili solo se Agenzia delle Entrate Riscossione era l’UNICO soggetto creditore.
Il Decreto del Fare (legge n.98 del 9 agosto 2013) ha introdotto una – parziale – buona notizia. Ha infatti svincolato dal rischio di ganasce i veicoli indispensabili all’esercizio dell’attività professionale, o di gestione/amministrazione aziendale.