Il Decreto Rilancio è sottoposto ad una serie di ritocchi, e tra questi potrebbe essercene uno che riguarda i liberi professionisti
Tale categoria, infatti, è stata esclusa dai contributi a fondo perduto previsti dal provvedimento, ma la Camera sta discutendo una serie di emendamenti che potrebbero farla “rientrare dalla finestra”. A confermare l’ipotesi contribuiscono anche le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, lo scorso 4 giugno, nell’ambito degli Stati Generali delle Professioni.
Cos’è il contributo a fondo perduto?
Si tratta di un finanziamento solitamente erogato dallo Stato che non comporta il rimborso da parte del beneficiario. L’articolo 25 del Decreto Rilancio ha riconosciuto FINORA la possibilità di richiederlo solo a titolari di attività di impresa, partite Iva, autonomi, e a chi opera nel comparto agricolo e commerciale, e nell’ultimo periodo d’imposta ha fatturato meno di 5 milioni di euro. Nello specifico, fatturato e corrispettivi di aprile 2020 devono essere inferiori ai due terzi dei valori registrati ad aprile dello scorso anno.
Chi non può certificare tale condizione, può comunque ricevere i contributi a fondo perduto se rientra in una di queste categorie:
- avvio dell’attività dopo il 1 gennaio 2019;
- domicilio fiscale o sede operativa dell’attività in una dei comuni della zona rossa, dichiarata tale prima che esplodesse l’emergenza su base nazionale.

La domanda assilla migliaia di italiani che, a causa di debiti verso Agenzia delle Entrate Riscossione, al termine del periodo di congelamento fissato dal Decreto Rilancio, dovranno fare i conti con numerosi e pesanti pagamenti arretrati.
E le conseguenze sono particolarmente pesanti, quando si tratta di lavoro. Da marzo in poi le regole relative ai bonus per i disoccupati sono state modificate, integrate e rivisitate un numero infinito di volte. Così, molti tra i lavoratori indipendenti non sono riusciti a capire se a maggio riceveranno i 600 euro, come per marzo e aprile, oppure se arriveranno a 1.000 euro. Proviamo a fare chiarezza.