Forse non lo sai, ma anche i debiti bancari hanno una scadenza
La loro prescrizione scatta dopo 10 anni dalla conclusione del contratto stipulato, che può riguardare un conto corrente o l’erogazione di un mutuo.
La chiusura del contratto scaturisce spesso dal mancato pagamento delle rate di un finanziamento, che porta alla segnalazione in sofferenza alla Centrale Rischi di Banca d’Italia.
L’iscrizione nel registro dei Cattivi Pagatori è solitamente preceduta da apposita comunicazione, in modo da permettere al cliente bancario di scongiurare il provvedimento, saldando, ad esempio, il debito maturato.
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La segnalazione a sofferenza iscritta in Centrale Rischi permane fino all’estinzione della pendenza o, in alternativa, al decadimento della stessa.
Come si perfeziona la prescrizione?
Questa è disciplinata dalla circolare n.139/1991 di Banca d’Italia, che precisa: “le sofferenze scaturite da debiti nei confronti degli istituti di credito non devono essere più segnalate a partire dal mese in cui è intervenuta la prescrizione”.
Tuttavia permangono le segnalazioni relative alle annualità precedenti.
L’intervallo decennale necessario alla “maturazione” della prescrizione può comunque essere interrotto da alcuni atti emessi dalla banca. Tra questi il decreto ingiuntivo e il precetto. Medesimi effetti ha la richiesta di provvedimento di saldo e stralcio non concretizzata dal debitore.
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La redazione

La domanda è lecita…e la risposta è affermativa. Per risparmiare, infatti, puoi ricorrere alla sospensione, procedura che consente di bloccare la copertura assicurativa annuale per un arco di tempo definito, riattivandola in seguito.
Ottenere l’annullamento del relativo debito potrebbe essere complicato…e richiedere più volte l’intervento del giudice. Ne sa qualcosa un’imprenditrice lombarda che, pur avendo dimostrato che la firma sugli atti destinati a lei era falsa, ha dovuto lottare a lungo, per veder riconoscere i suoi diritti.