Un momento di difficoltà che dura più del previsto, e il privato cittadino (o l’imprenditore) non ce la fa più a star dietro a tutte le gravose scadenze burocratiche. Così, per onorare il suo debito verso lo Stato, si sente costretto a rivolgersi alle banche e chiedere un finanziamento. In realtà però, non fa che aggravare la situazione e peggiorare la sua esposizione, soprattutto se incappa in fenomeni come l’usura e l’anatocismo. L’unico risultato è un senso di strangolamento e disperazione diffuso, capace di portare anche a un gesto estremo. Come evitare di cadere in questa spirale perversa? Ecco qualche consiglio pratico.
Effettuare dichiarazioni dei redditi complete e veritiere, da cui quindi possa emergere con chiarezza la propria, precaria condizione. Così, allo scadere dei termini previsti per il pagamento delle imposte si verserà quanto è nelle proprie possibilità.
Tenersi in contatto costante con il professionista che segue la propria situazione economica. Così, sarà possibile indicare nella dichiarazione dei redditi in che misura sono state pagate le tasse.
Quando lo Stato busserà chiedendo il saldo delle imposte non versate, procedere scegliendo il pagamento a 30 giorni che consente anche di ottenere la rateizzazione in 72 tranches.