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Notizie

Agenzia delle Entrate taglia le code con il ticket elettronico

Gli uffici pubblici sono spesso il luogo in cui i peggiori incubi dei contribuenti diventano realtà. Per combattere questa cattiva fama, la parola d’ordine è snellimento delle procedure. Non sempre però ai proclami corrisponde un effettivo “dimagrimento” delle scartoffie e dei tempi di attesa. L’ultima a provarci, in ordine di tempo, è l’Agenzia delle Entrate che ha introdotto il web ticket, nel’ottica della facilitazione del lavoro degli uffici territoriali.
 
Il biglietto elettronico può essere richiesto compilando l’apposito form del sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo aver inoltrato la richiesta, il sistema inoltra una mail per registrare la conferma, e rilascia un biglietto da stampare ed esibire in ufficio. 
 
Il web ticket può essere prenotato dalle 6,00 fino a esaurimento della disponibilità ed è valido nell’arco della stessa giornata. 
 

 

Come liberare un immobile dall’ipoteca?

Ipoteca_immobiliareIpoteca iscritta da Equitalia

Hai comprato un immobile su cui Equitalia vanta un credito? Per estinguere i tuoi debiti con il fisco una “purga” non basta. 
 
Lo ha deciso la Cassazione in questi giorni, (sentenza n. 7075 del 9 aprile), precisando che, all’atto di vendita, insieme al bene viene trasferita anche l’ipoteca. Perciò, si rischia addirittura l’espropriazione.
 
Generalmente è possibile svincolare l’immobile dall’obbligazione attraverso una procedura definita purgazione. Questa prevede che l’acquirente paghi al creditore una cifra equivalente al prezzo di vendita (in caso di donazione, alla quotazione di mercato). In tal caso chi ha comprato viene, in un certo senso, agevolato, perché non è tenuto a coprire integralmente il valore del bene.
 
L’ipoteca iscritta da Equitalia, non appartiene alle categorie disciplinate dal codice civile, e quindi non può essere estinta attraverso purgazione. Ciò perché, altrimenti, si potrebbero “dribblare” le tasse attraverso stratagemmi quali la vendita dell’immobile a costo quasi zero a un proprio parente.
 
 
Da redazione
 


 


 

Sospensione anticipata del procedimento esecutivo se il bene è a rischio svendita

A cosa vi fa pensare un'asta? Se ci siete passati, probabilmente, le prime parole che vi verranno in mente, per associazione, saranno svendita e liquidazione. La recente riforma del processo civile  (legge n. 162 del 10.11.2014) è intervenuta in materia, salvaguardando il debitore dall’ormai consolidata pratica speculativa delle vendite giudiziarie
 
Perciò, d’ora in avanti, si potrà richiedere al giudice l’interruzione del procedimento, se, a seguito di una sequela di aste, il prezzo avrà subito un ribasso sostanziale. («Quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione dell’azione, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la conclusione anticipata del processo esecutivo»).
In passato l’interruzione dell’esecuzione forzata era un’opzione di carattere temporaneo, la riforma le conferisce invece natura definitiva.
 
 
Quando e come fare richiesta?
Non è stato fissato un numero minimo di aste oltre il quale scatta l’interruzione. La decisione spetta al magistrato, chiamato a valutare la specificità del caso. in linea generale, comunque, buonsenso vuole che questo si pronunci dopo aver fatto un confronto tra il prezzo di vendita stimato e i costi da sostenere per portare avanti il procedimento. 
La domanda, che va inoltrata al giudice, è a costo zero. Inoltre, se viene respinta, non c’è neanche l’obbligo di pagare le spese processuali.
 
 
E se il creditore non si arrende?
Potrebbe succedere che questo chieda, in seguito, un nuovo pignoramento, facendo praticamente ripartire da zero il succitato iter. In al caso, il debitore potrebbe opporsi al’esecuzione forzata esigendo inoltre il risarcimento del danno per lite temeraria.
 
 
 

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