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Notizie

Usura, attenzione allo strozzino in incognito

Attenzione allo strozzino in incognito Usura_Strozzino_Racket

La crisi morde, e sempre più famiglie si indebitano. Per pagare le bollette, per far fronte a spese mediche non rinviabili, ma anche - e sempre più spesso - per andare in vacanza o fare un intervento di chirurgia plastica. 

Si sottoscrivono più prestiti contemporaneamente, con estrema, eccessiva, disinvoltura, per poi accorgersi, magari quando è troppo tardi, che le spese sono diventate insostenibili

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E quando si è disperati, perfino un’organizzazione illecita che propone tassi usurari rischia di essere vista come “un’ancora di salvezza” A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, è stata l’Associazione Regionale Pugliese Antiracket, nel corso di una conferenza stampa a Molfetta.

Nell’ultimo anno l’associazione si è occupata di circa 100 casi di usura, di cui 60 ai danni di famiglie e 40 di imprenditori, e 21 casi di racket ai danni di commercianti e piccole e medie imprese.

L’usura finanzia il mercato della droga

Il fenomeno delle estorsioni è particolarmente diffuso nell’area foggiana, e resta una delle principali attività a cui sono dedite le organizzazioni mafiose. 

Infatti, gestire i prestiti usurari è doppiamente redditizio, in quanto consente non solo di controllare il territorio mantenendo costante il timore reverenziale da parte della comunità, ma anche di recuperare ingenti quantità di denaro da “investire” nel traffico di stupefacenti.

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«Pagare in base alle proprie possibilità». Ridotta dell’87% cartella esattoriale

Aumentano le condanne, ma la gente ha paura di denunciare Chiuso_Per_Racket

Il quadro tracciato dall’Associazione Regionale Pugliese Antiracket descrive una situazione complessa e, per certi versi contraddittoria. 

Nel 2014 è cresciuto, anche se di poco, il numero delle persone che volevano informarsi sui fenomeni del racket e dell’estorsione, ma, rispetto all’anno precedente, meno persone hanno deciso di portare in tribunale i propri “carnefici”

D’altra parte, è aumentato il numero di processi culminati con la condanna degli imputati.

Nel 2014 si sono moltiplicati gli illeciti bancari

Alla situazione, già di per sé inquietante, appena delineata, si aggiunge un ulteriore elemento di allarme, evidenziato nella relazione dell’Associazione

«Lo scorso anno ha visto in tutta Italia il boom del reato di usura bancaria, presunta o documentata, su cui per lungo tempo si sono concentrati i riflettori dei media e dei programmi d’informazione, talvolta generando e alimentando soprattutto nei creditori un allarmismo molte volte infondato Per quanto riguarda la Puglia, sono stati otto i casi registrati e accertati, per cui siamo prontamente intervenuti fornendo adeguata assistenza e consulenza alle vittime». Così ora l’Associazione sta preparando un tavolo tecnico dedicato al fenomeno

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Da redazione

 

 


 
 

 

Cartelle esattoriali: il contribuente ha diritto a visionare la documentazione relativa

Il contribuente ha diritto a visionare la documentazione Cartelle_Esattoriali

Equitalia non può opporsi alla richiesta di accesso agli atti da parte del cittadino. E se lo fa, può essere citata in giudizio e venire condannata anche al pagamento delle spese processuali

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Questo, in breve, il verdetto emesso dal Tar di Lecce. Così, con la sentenza n.357 del 28 gennaio scorso è stato ordinato a Equitalia di rendere disponibili entro 30 giorni i documenti richiesti dal consumatore, che, dopo aver ricevuto avvisi di pagamento per un totale di un milione di euro, aveva voluto vederci chiaro.

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Equitalia si era rifiutata, motivando la sua decisione con la necessità di tutelare la privacy di terzi e con il presunto mancato invio della delega e dei documenti d’identità del delegante e del delegato all’accesso

A questo punto il contribuente si era rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce chiedendo, attraverso i suoi legali, di conoscere origine e natura del suo debito.

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Da redazione



 

«Pagare in base alle proprie possibilità». Ridotta dell’87% cartella esattoriale

Legge_sul_SovraindebitamentoLegge sul Sovraindebitamento 

Se la fortuna è cieca, a volte neanche Equitalia ci vede troppo bene. Così, capita spesso che persone già provate da una situazione economica e lavorativa particolarmente difficile ricevano cartelle esattoriali il cui importo è ingente, o comunque eccessivamente alto per le proprie possibilità

E’ successo anche a una donna di Busto Arsizio, a cui ne era stata notificata una da 86.000 euro. Grazie alla legge sul sovraindebitamento, è stato possibile ottenere una riduzione dell’87%, portando la cifra a 11.000 euro in quanto l’interessata è in cassa integrazione. A deciderlo, il giudice Carmelo Leotta.

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L’applicazione della legge sul sovraindebitamento è una vittoria importante

E’ la prima volta che in Lombardia viene utilizzata la legge numero 3 del 2012, che, nonostante sia ancora poco conosciuta, potrebbe aiutare molti cittadini e piccoli e medi imprenditori a chiudere i propri debiti e ricominciare a vivere e lavorare, senza ricorrere a gesti disperati. 

Il principio fondante è quello per cui ciascuno deve pagare in base alle proprie possibilità. Una questione di buonsenso, prima ancora che una norma giuridica, ma purtroppo il nostro Paese è stato tra gli ultimi a dargli applicazione. 

La legge sul sovraindebitamento ha riconosciuto però la possibilità di chiedere la ristrutturazione dei debiti, anche fiscali, ottenendo una ridefinizione degli stessi in base alla propria condizione economica.

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«La particolarità consiste nell’aver risolto una grave situazione debitoria causata da una cartella esattoriale Equitalia, che tra interessi e sanzioni ha raddoppiato l’importo iniziale dovuto. Una situazione che affligge moltissimi consumatori e imprenditori che hanno adesso uno strumento legislativo a loro tutela». Così ha commentato l’avvocato Lacalandra, legale della donna. 

Difatti, «l’obiettivo della legge – precisa – è consentire ai debitori di riacquistare un ruolo attivo nell’economia e nella società, senza restare schiacciati dal carico dell’indebitamento preesistente. E’ importante però valutare attentamente le condizioni per poter accedere alla procedura dato che il Tribunale competente dovrà esaminare sia la fattibilità del piano sia la meritevolezza del debitore».

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Da redazione

 

 


 
 
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