Attenzione allo strozzino in incognito
La crisi morde, e sempre più famiglie si indebitano. Per pagare le bollette, per far fronte a spese mediche non rinviabili, ma anche - e sempre più spesso - per andare in vacanza o fare un intervento di chirurgia plastica.
Si sottoscrivono più prestiti contemporaneamente, con estrema, eccessiva, disinvoltura, per poi accorgersi, magari quando è troppo tardi, che le spese sono diventate insostenibili.
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E quando si è disperati, perfino un’organizzazione illecita che propone tassi usurari rischia di essere vista come “un’ancora di salvezza” A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, è stata l’Associazione Regionale Pugliese Antiracket, nel corso di una conferenza stampa a Molfetta.
Nell’ultimo anno l’associazione si è occupata di circa 100 casi di usura, di cui 60 ai danni di famiglie e 40 di imprenditori, e 21 casi di racket ai danni di commercianti e piccole e medie imprese.
L’usura finanzia il mercato della droga
Il fenomeno delle estorsioni è particolarmente diffuso nell’area foggiana, e resta una delle principali attività a cui sono dedite le organizzazioni mafiose.
Infatti, gestire i prestiti usurari è doppiamente redditizio, in quanto consente non solo di controllare il territorio mantenendo costante il timore reverenziale da parte della comunità, ma anche di recuperare ingenti quantità di denaro da “investire” nel traffico di stupefacenti.
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Il quadro tracciato dall’Associazione Regionale Pugliese Antiracket descrive una situazione complessa e, per certi versi contraddittoria.
Nel 2014 è cresciuto, anche se di poco, il numero delle persone che volevano informarsi sui fenomeni del racket e dell’estorsione, ma, rispetto all’anno precedente, meno persone hanno deciso di portare in tribunale i propri “carnefici”.
D’altra parte, è aumentato il numero di processi culminati con la condanna degli imputati.
Nel 2014 si sono moltiplicati gli illeciti bancari
Alla situazione, già di per sé inquietante, appena delineata, si aggiunge un ulteriore elemento di allarme, evidenziato nella relazione dell’Associazione.
«Lo scorso anno ha visto in tutta Italia il boom del reato di usura bancaria, presunta o documentata, su cui per lungo tempo si sono concentrati i riflettori dei media e dei programmi d’informazione, talvolta generando e alimentando soprattutto nei creditori un allarmismo molte volte infondato Per quanto riguarda la Puglia, sono stati otto i casi registrati e accertati, per cui siamo prontamente intervenuti fornendo adeguata assistenza e consulenza alle vittime». Così ora l’Associazione sta preparando un tavolo tecnico dedicato al fenomeno.
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