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Notizie

Mutuo in vista? Scegli on line e risparmi

Scegli on line e risparmi utuo_on_line_Risparmi

Vuoi comprare casa e stai cercando il mutuo adatto alle tue esigenze? Meglio affidarti a un sito comparatore, che a un mediatore creditizio.

 E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’inchiesta di Altroconsumo, che per realizzare lo studio ha contattato circa 200 intermediari in 10 città diverse

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Risultato? Le informazioni fornite sono poche, a fronte di mutui relativamente salati, mentre gli operatori on line garantiscono chiarezza e completezza d’informazione.

Teoricamente i mediatori creditizi costituiscono il tramite, “l’anello di congiunzione” tra istituti di credito  e aspiranti mutuatari, a cui dovrebbero offrire il valore aggiunto dell’imparzialità così da poter scegliere nel modo più consapevole possibile. 

La realtà, però, racconta una storia diversa. Infatti Altronconsumo rileva che

«tra i 73 professionisti che ci hanno fatto un'offerta di mutuo, nessuno ci ha dato le informazioni necessarie per capire i costi e le condizioni della mediazione e del mutuo proposto. Non solo manca la trasparenza, ma anche le offerte di mutuo ricevute sono meno convenienti rispetto a quelle che avremmo potuto avere direttamente dalle banche indicate (anche perché, ovviamente, la mediazione si paga con una commissione)».

Al contrario, siti come Telemutuo, Mutui per la Casa e Mutui.it consentono di mettere a confronto i mutui offerti dai vari istituti di credito, e mettono sa disposizione i fogli informativi dei prodotti proposti. In questo caso, inoltre, i costi di mediazione sono pari a zero.

Da redazione 

 


 
 

 

Il mutuatario ha diritto al risarcimento se il tasso è usurario

Un mutuo con tassi usurari può essere integralmente annullato Mutuo_Tassi_Usurai_Annullato

A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, con la sentenza n.350 del 9 gennaio 2013, pubblicata in questi giorni. Tale provvedimento, inoltre, ha definito che, ai fini del calcolo del tasso d’usura, bisogna tener conto di tutte le somme addebitate dalla banca.

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Quindi, se la somma di penali, commissioni, interessi di mora e altre voci di spesa supera il limite fissato dalla legge anti usura n.108 del 1996, il mutuo decade

Perciò, il mutuatario non è tenuto a pagare più nulla all’istituto di credito, il quale anzi deve rimborsare gli interessi illegittimamente incassati.

Inoltre, a breve Confconsumatori pubblicherà sul proprio sito il modello di lettera di diffida da inoltrare alla propria banca per chiedere che venga rispettato quanto sancito dalla Corte di Cassazione.

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Da redazione 



 

Prestiamoci, social lending…ma non troppo

Tante speranze (e interesse) sta suscitando il social lending  Prestiamoci_Social_Lending

Non sempre però, la realtà è all’altezza delle aspettative, come vi avevamo anticipato qui. Abbiamo perciò raccolto la testimonianza di Michele Novelli (CEO Prestiamoci) per rispondere ai dubbi che ci hanno espresso molti dei nostri lettori.

«Prestiamoci è nato alcuni anni fa, ma di fatto è rimasto in sordina fino a novembre scorso, quando io e altri soci abbiamo rilevato il progetto rilanciandolo. Quello che è cambiato radicalmente è il concetto di social, che inizialmente era condiviso e accettato solo dai prestatori», spiega Novelli. «In passato hanno ottenuto finanziamenti anche persone che in banca non li avrebbero ricevuti; alcuni poi non li hanno poi restituiti, perciò è stato necessario selezionare in modo più accurato». 

Quindi, per non scontentare i prestatori la scrematura è diventata più selettiva e stringente. Il principio di fondo è quello per cui far parte di una community, come in questo caso, offre dei vantaggi … ma bisogna guadagnarseli rispettando standard piuttosto elevati.

Ad oggi, i progetti ritenuti idonei e finanziati sono circa il 10% del totale. «Stiamo lavorando per ampliare il nostro target, inglobando un numero crescente di potenziali richiedenti affidabili». Già, perché, per essere accolti nella community, appartenere alla categoria dei buoni pagatori è condizione necessaria (ma non sufficiente).

«Accade sempre più spesso che persone entrate in Prestiamoci come richiedenti, dopo aver rimborsato il proprio debito, cambino ruolo, diventando prestatori su altri progetti. E’ questo, insomma, il vero aspetto social del nostro network. Senza contare che, chiaramente, aumentando i prestatori, scendono anche i tassi».

Attualmente il TAEG medio d’ingresso è comunque già molto competitivo: si parte infatti dal 6,32% per i richiedenti più virtuosi, per arrivare all’8% della seconda fascia, a fronte dell’11-12% applicato dalle banche.

Insomma, per i fortunati che rientrano tra i buoni pagatori i vantaggi non mancano (tassi relativamente contenuti, rapidità del processo on line, possibilità di risparmio). 

Tuttavia un aspetto lascia perplessi: può definirsi effettivamente social un meccanismo selettivo al punto tale da lasciar fuori, inevitabilmente, una parte consistente della collettività?

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Da redazione 

 


 
 
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