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Obbligo di verifica per segnalazione di sofferenza in Centrale Rischi

Obbligo di verifica per segnalazione Centrale RischiIscrizione_centrale_rischi

Entrare” in  Centrale Rischi  può essere l’inizio di un tunnel buio … e senza via di uscita, per molti malcapitati. Tuttavia, se la segnalazione vera e propria avviene in automatico, e quindi poco o niente si può fare per impedirla, la cosiddetta segnalazione a sofferenza è ampiamente discrezionale

Che cos'è una sofferenza bancaria?

Il termine sofferenza indica una condizione patrimoniale di profonda e non momentanea difficoltà economica, che non implica comunque, necessariamente, l’insolvenza.

Come precisa la Banca d’Italia, la segnalazione a sofferenza può scaturire soltanto dall’analisi globale della condizione finanziaria del cliente da parte dell’intermediario
 
Perciò, è particolarmente significativa l’ordinanza emessa dal Tribunale di Milano, Giudice dott. Rossella Milone lo scorso 28 agosto. 
 

Cosa prevede la legge per le sofferenze bancarie?

Questa stabilisce che, proprio in virtù dell’ampio margine di discrezionalità previsto, la segnalazione a sofferenza deve seguireuna verifica particolarmente attenta della situazione di fatto al fine di contemperare l’esigenza di contenimento del rischio creditizio e la tutela dell’interesse privato del soggetto segnalato”.
 
Da redazione
 


 

 

La testimonianza dell’imprenditore che ha sconfitto l’usura bancaria

“Un giorno ti svegli e non hai più niente. Disperazione e notti insonni, non ti rimane altro, nemmeno l’età per ricominciare. Ti prendono tutto, anche quello che in realtà non gli è dovuto. Molte persone credono di essere debitrici nei confronti delle banche mentre in realtà sono creditrici, mi auguro che questo libro possa aiutarle ad avere giustizia.” Molti leggendo queste poche righe si saranno visti scorrere davanti agli occhi un calvario che, purtroppo, ben conoscono. Questo calvario si chiama usura bancaria, e ha causato una spaventosa emorragia, in termini di energie umane e economiche, di cui vittima è stato soprattutto l’operoso Nordest.

 Ma è proprio da questa parte d’Italia che si alza forte il grido di riscossa delle piccole e medie aziende, grazie alla testimonianza dell’imprenditore padovano Mario Bortoletto, che nel libro “La rivolta del correntista” (Chiarelettere) ha raccontato la sua storia. Dopo la crisi che dieci anni fa ha colpito il Nordest, l’uomo si è accorto che i tassi applicati dalle banche ai conti correnti superavano la cosiddetta soglia d’usura, e ha intrapreso una serie di cause contro gli istituti di credito. Con “qualche accortezza e tanta caparbietà”  ne ha vinte otto, e portato a casa risarcimenti per migliaia di euro.  E oggi, attraverso il movimento “Delitto d’usura”, si batte a difesa di chi, come lui, rischia di restare stritolato dal sistema.

 

Danni morali per segnalazioni affrettate alla Centrale Rischi

A volte una leggerezza, un momento di crisi anche fisiologico, condiziona profondamente la vita di una persona. Anche la più onesta. Può succedere, ad esempio, se si viene iscritti nella Centrale Rischi, la banca dati che fornisce le “referenze” in materia creditizia.

Quante volte un piccolo imprenditore ha visto compromettersi un finanziamento vitale per la sua azienda, a causa di una banca implacabile nel procedere con la segnalazione alla Centrale Rischi? Tante, troppe volte, forse.  Perciò la recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione (sez. I civile) è particolarmente importante. Questa ha stabilito che la banca “colpevole” di una segnalazione affrettata d’insolvenza dell’impresa deve risarcire i danni morali. Pertanto, qualora non esistano motivi ragionevoli e oggettivi per ipotizzare che la liquidazione del credito avverrà in tempi brevi , la segnalazione risulta illegittima.

Vuoi controllare se tu o la tua società avete ricevuto segnalazioni? Richiedi subito la Visura Centrale Rischi CAI e Protesti.

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