“Un giorno ti svegli e non hai più niente. Disperazione e notti insonni, non ti rimane altro, nemmeno l’età per ricominciare. Ti prendono tutto, anche quello che in realtà non gli è dovuto. Molte persone credono di essere debitrici nei confronti delle banche mentre in realtà sono creditrici, mi auguro che questo libro possa aiutarle ad avere giustizia.” Molti leggendo queste poche righe si saranno visti scorrere davanti agli occhi un calvario che, purtroppo, ben conoscono. Questo calvario si chiama usura bancaria, e ha causato una spaventosa emorragia, in termini di energie umane e economiche, di cui vittima è stato soprattutto l’operoso Nordest.
Ma è proprio da questa parte d’Italia che si alza forte il grido di riscossa delle piccole e medie aziende, grazie alla testimonianza dell’imprenditore padovano Mario Bortoletto, che nel libro “La rivolta del correntista” (Chiarelettere) ha raccontato la sua storia. Dopo la crisi che dieci anni fa ha colpito il Nordest, l’uomo si è accorto che i tassi applicati dalle banche ai conti correnti superavano la cosiddetta soglia d’usura, e ha intrapreso una serie di cause contro gli istituti di credito. Con “qualche accortezza e tanta caparbietà” ne ha vinte otto, e portato a casa risarcimenti per migliaia di euro. E oggi, attraverso il movimento “Delitto d’usura”, si batte a difesa di chi, come lui, rischia di restare stritolato dal sistema.