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Una cartella all’origine della tragedia. Suicida artigiano trevigiano

Si è tolto la vita, e per farlo ha scelto un luogo a lui molto caro, il monumento dei caduti ad El Alamein della piazza di Cornuda (Treviso), il paese in cui viveva. Se n’è andato così Ivan Bolzonello, artigiano 46enne con un passato da paracadutista nella Folgore.
 
La drammatica decisione dell’uomo è arrivata dopo la notifica di una cartella esattoriale, con cui Equitalia gli chiedeva di rientrare dal suo debito. 
 
«Un gesto che nemmeno io so spiegarmi. È stato lui stesso a volere fortemente quel monumento ai caduti di El Alamein». Così il sindaco di Cornuda, Claudio Sartor. 
Bolzonello lascia la madre, la moglie e due figlie adolescenti. 
 

 

Equitalia e Crif: la proposta del popolo delle partite IVA per superarli

Dopo anni in cui sono stati sottoposti a una vera e propria emorragia finanziaria, i liberi professionisti hanno deciso di passare al contrattacco. Presa coscienza del ruolo giocato nell’economia del Paese, si sono riuniti nel movimento politico Popolo Partite IVA - autonomi e lavoratori UNITI. Ecco la nostra intervista al Presidente Nazionale Lino Ricchiuti.
 
Nel Vostro programma c’è la sanatoria dei debiti iscritti a ruolo. In cosa consiste, concretamente, e a che punto è il relativo disegno di legge?
Non sono ipocrita al contrario di chi lo boccia e poi aderisce . Oramai la storia della sanatoria  ha le sembianze della donna dalle belle ciglia : tutti la vogliono, ma nessuno la piglia. E ciò che nessuno vuole prendere sulle proprie spalle è la responsabilità della decisione. Come è costume in Italia, si sono formati due opposti schieramenti: da un lato, si schierano coloro che sono contrari, adducendo a sostegno della propria tesi, la circostanza che simili iniziative minano la credibilità e il rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti e nello stesso tempo premia ancora una volta i soliti “furbetti”. Dall’altro invece si schierano coloro che giustificano il provvedimento, considerato il momento particolare, ma solo se accompagnato da una forte lotta all’evasione. 
Intanto ritengo di dover sottolineare che stiamo parlando di un provvedimento che potrebbe rendere 50 miliardi di euro al pari di una manovra straordinaria in grado di favorire la crescita, quindi da non sottovalutare.
Dall’altro lato , la nostra sanatoria viene chiamata di scopo , in quanto le risorse che entrerebbero, sarebbero introdotte nuovamente nell’economia reale, divise equamente come sostegno al microcredito con tasso all’1% per famiglie e piccole imprese tramite la cassa depositi e prestiti , e la defiscalizzazione per i nuovi assunti. L’unica regola è assumere ogni 2 figure , una under 35 l’altra over 35 , in quanto abbiamo una generazione di quarantenni e cinquantenni che sono fuori da ogni possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro e li ritroviamo nei parchi a dare da mangiare ai piccioni , per poi tornare a casa e non avere la forza e il coraggio di guardare in faccia mogli e figli.  
Più tempo passa e meno contribuenti potranno aderire in quanto ogni anno spariscono migliaia di piccole attività e micro imprese perché indebitate o fallite. Che senso ha tutto ciò ?
 
In sostituzione agli studi di settore avete proposto la FLAT TAX. Di cosa si tratta?
La sanatoria fatta così e da sola non avrebbe senso . Noi puntiamo a un reset e una ripartenza . Vogliamo introdurre la fiscal card per la detrazione di tutti gli acquisti, stipendi al lordo (tranne una piccola franchigia del 5%) e una total tax rate del 20% e IVA al 18% a regime nei 5 anni (TTR 24% - IVA 21 ; TTR 23% - IVA 20 e così via fino al 5° anno con i dati su scritti. A fine anno ogni contribuente paga il TTR in base a ciò che realmente ha in tasca . (Evasione IVA e parliamo di circa 180 miliardi sarebbe per buona parte azzerata , così come il lavoro nero). Qualcuno propone la flat tax secca, ma fatta così non ha senso, l’anno successivo potrebbe sempre venire l’Agenzia delle Entrate a bussare alla mia porta e dire che non doveva essere 20 il mio fatturato ma 30 e siamo al punto di partemza , vai con i contenziosi.
 
Quali misure suggerite, invece, in tema di usura? Di quanti punti percentuali ridurreste il relativo tasso?
L’euro oggi praticamente viene erogato alle banche dalla BCE a tassi pari quasi allo zero, non è normale che il tasso di usura stabilito dal Ministero del Tesoro sia, facendo un esempio, per un apertura di credito su un conto corrente  fino a 5.000 euro del  18,5 % (dati 2016). Sarebbe ipotizzabile che il tasso di soglia non sia mai superiore a 5 volte il costo dello stesso e che quindi non possa andare oltre ad ora del 5%
 
L’iscrizione in Crif è, per molti, l’inizio della fine. Qual è la Vostra proposta in merito?
Nel nostro programma che è pubblico c’è anche l’azzeramento della stessa . Se reset deve essere che lo sia per davvero.
 
Lo scorso dicembre c’è stato il Vostro congresso nazionale. Cosa è cambiato, nel frattempo? 
Stiamo organizzando i gruppi locali. Da tre settimane è attivo sia il sito che i tesseramenti; il nostro è nato come movimento politico e quindi ci stiamo organizzando anche per le elezioni locali oltre che a prepararci per la grande sfida delle nazionali (se ci faranno ancora votare).
 
Quante adesioni avete raccolto? Quali sono le regioni più attive?
Ci stanno pervenendo centinaia di iscrizioni come ampiamente dimostrato con gli screenshot sulla pagina Facebook a me riferita, segno che dopo anni di rassegnazione e solitudine c’è voglia di ricominciare ma da protagonisti. Le adesioni sono equamente distribuite da Nord – Centro  - Sud e molte dalle isole .
 
Quali sono, invece, allo stato attuale, i rapporti con la classe politica? Avete riscontrato una qualche volontà (concreta) di collaborazione?
Noi siamo come più volte detto disponibile a dialogare con tutti coloro che accolgono le nostre richieste, certe battaglie devono essere condivise per convinzione, non per opportunità elettorali . Lo dobbiamo alle centinaia di migliaia di nostri colleghi che vivono ogni giorno con l’incubo del postino , lo dobbiamo a chi ha voglia di rimettersi in gioco e lo dobbiamo anche a chi, purtroppo, optando per una via tragica, ha lasciato famiglia e affetti oltre che con un immenso dolore anche una montagna di debiti , a cui far fronte . Insomma il tempo delle chiacchiere è finito. E noi ci siamo . 
Tutte le informazioni possono essere visualizzate sul sito Popolo delle Partite IVA e sulla mia pagina Facebook.
 
 

Portatrice di handicap “prigioniera” in casa per debito di 10mila euro con Equitalia

Il Fisco non si ferma davanti a niente, disabilità compresa, provocando episodi ai limiti del paradossale. Stavolta, la vicenda di mala burocrazia si è verificata a Oristano, dove l’Agenzia di Riscossione ha pignorato l’auto di una ragazzina con problemi di handicap.
 
All’origine di tutto, un debito di circa 10mila euro di cui la madre era a conoscenza, e che stava rimborsando attraverso apposito piano di rientro.  «Credevo di essere tranquilla. Ero in regola, eppure, qualche giorno fa mi è crollato il mondo addosso. Mi hanno presa alla sprovvista, io, che non ho mai avuto problemi con la giustizia, ma unicamente il ritardo nel pagamento dei contributi legato al fatto che, con l’arrivo della crisi, la mia attività commerciale stava andando a rilento, fino a costringermi di chiuderla. All’inizio non riuscivo a capire di cosa mi stesse parlando quella persona che in mano aveva un fascicolo di documenti. Sì appunto il mio debito, con l’Inps. Ma l’Inps è lo Stato, che mi aveva dato la possibilità di estinguere il debito a poco a poco, non avrei mai immaginato che potesse capitarmi questo».
 
Così, il funzionario che ha bussato alla porta della donna decide di pignorarne la macchina, incurante del fatto che abbia il pass per disabili, «utilizzato in funzione della legge 104. Lui valuta il veicolo, non so su che basi, 4mila euro. Mi chiede la carta di circolazione, che nella confusione di quegli istanti, non riesco a trovare. Mi prende il foglio di via e compila il verbale. Adesso io quell’auto non posso più utilizzarla. È pignorata. A meno che non saldi il debito. Intanto, sono piombata nell’angoscia e mia figlia è prigioniera in casa».