L’interpretazione della legge è tutt’altro che univoca e data una volta per tutte
Può succedere così che le sentenze dei singoli tribunali vadano in una direzione, e le note esplicative redatte dal Governo (che, a onor del vero, hanno mera valenza di suggerimento), in un’altra. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è rappresentato dal reddito di cittadinanza, che riassumendo, si potrebbe definire diversamente (im)pignorabile.
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Ricapitolando, infatti, recentemente il Tribunale di Trani ha sancito la possibilità di aggredire tale sussidio in relazione alla vicenda di una donna che rivendicava il pagamento degli alimenti destinati ai figli da parte dell’ex marito. Per tutta risposta il Ministero del Lavoro ha definito il RdC una misura di contrasto alla povertà al pari della maternità e quindi, non pignorabile.
E se il percettore del sussidio non paga l’affitto? Il proprietario dell’immobile può rivalersi in qualche modo? Neanche su questo punto, attualmente, c’è chiarezza; l’unico punto fermo è che, se il beneficiario del RdC è contemporaneamente intestatario di un contratto di locazione, il tetto massimo relativo al reddito familiare è di 9.360 euro. Inoltre, la relativa card che viene rilasciata può essere utilizzata anche per effettuare il bonifico mensile al locatario.
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Il 1° marzo è prevista la conversione in legge; il provvedimento contiene numerose e importanti disposizioni collegate al persistere dell’epidemia di Covid. Niente Le imprese turistiche non dovranno pagare Imu e Tari per il 2021, estensione dei termini di invio delle richieste di Cig e del pagamento del saldo.
Non gioire troppo presto: una recente sentenza del Tribunale di Busto Arsizio ne ha sancito la nullità, se l’unica garanzia offerta è costituita dall’ipoteca sull’immobile acquistato.