E’ una domanda, questa, molto frequente da parte dei nostri lettori
Spesso infatti si contraggono debiti a seguito della perdita del lavoro, per motivi di salute o ingenti e inattese spese familiari. Si innesca così un circolo vizioso: il creditore preme per riavere i suoi soldi, ma si è oggettivamente impossibilitati a soddisfare la sua - pur legittima - richiesta. E l’unica strada percorribile è (s)vendere eventuali beni, nella speranza che il loro valore commerciale sia ancora congruo.
Leggi anche
Usura bancaria: 100mila euro da rimborsare al cliente
Se il creditore procede al pignoramento, spetta al Tribunale vendere tramite asta giudiziaria i beni più appetibili e facilmente liquidabili, ovvero quelli mobili (preziosi, opere d’arte, veicoli). In tal caso il prezzo base di vendita, calcolato in base alla relazione dell’ufficiale giudiziario, deve essere in linea con il valore del mercato.
Se dopo tre aste nessun potenziale acquirente si è aggiudicato l’auto, il debitore ne torna in possesso ed è autorizzato a venderlo.
C’è comunque una “terza via”, rappresentata da un accordo informale tra creditore e debitore che, in fase di pignoramento, sono contemporaneamente proprietari del veicolo. Così, se il debitore individua un potenziale acquirente, coinvolgendo il creditore nella determinazione del prezzo di vendita la pendenza può essere saldata in tempi brevi. A questo punto sarà sufficiente informare il tribunale per ottenere la cancellazione della procedura esecutiva.

E la trappola si chiama anatocismo. Un fenomeno che non accenna a sparire, nonostante la legge abbia chiarito, ormai 20 anni fa, che la capitalizzazione degli interessi, a credito e a debito, NON deve essere effettuata in automatico, ovvero considerata scontata, implicita. Bensì, richiede APPOSITA autorizzazione da parte del cliente, che ha il diritto di essere informato tramite chiare clausole ad hoc.
E quindi, anche se tecnicamente i soldi depositati sul tuo conto o sul libretto, sono di TUA proprietà, NON puoi disporne con piena libertà. Quindi, NON sei totalmente autonomo nella pianificazione della tua vita, neanche se sei single, non hai figli, e hai accumulato un discreto gruzzoletto.