Nuova “puntata” della lotta all’evasione fiscale
Agenzia delle Entrate Riscossione, stavolta, sembra intenzionata ad accendere i riflettori su alcuni tra i principali gruppi bancari: Intesa San Paolo, BNL e Unicredit. Sorvegliati speciali sono i conti correnti attivati dai contribuenti.
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Attraverso un algoritmo, denominato evasometro, infatti, vengono confrontati gli introiti dichiarati con le somme depositate presso gli istituti di credito. Il margine di discrepanza massimo accettato è del 20%, e, nel caso in cui dovesse essere superato, il Fisco avvierà la seconda fase, vale a dire controlli più stringenti.
L’evasometro, in prima battuta, incrocia in forma anonima le informazioni relative ai contribuenti contenute nelle varie banche dati; la componente anagrafica viene quindi sostituita con una stringa numerica. Solo se si rilevano incongruenze, quest’ultima viene “tradotta” in un nome e cognome specifico.
Il Governo prevede di recuperare circa mezzo miliardo di euro attraverso l’utilizzo sistematico di questo strumento.

Tramite il blocco del mezzo, da cui può scaturire, in un secondo momento, il pignoramento.
Quasi tutti gli automobilisti si saranno posti almeno una volta nella vita questa domanda. La vita quotidiana è costellata di scadenze, tra bollette, rate del mutuo e spese connesse all’uso di uno o più veicoli. Il dubbio è quindi lecito e comprensibile, e se non viene sciolto può avere ripercussioni inattese ma gravi, talvolta a lungo termine.