Gestire un’auto richiede spesso un investimento di risorse materiali equiparabili a un figlio
Ai costi inerenti il carburante, la carrozzeria e il motore si aggiungono infatti due elementi unanimemente detestati: assicurazione e bollo. Ciclicamente viene rimessa in discussione la natura di questa tassa, percepita come ingiusta in quanto correlata al mero possesso del veicolo. In molti auspicano quindi una modifica dei criteri di calcolo volta a introdurre fattori quali l’effettivo utilizzo, e l’impatto inquinante.
C’è un solo modo per sottrarsi legalmente al pagamento del bollo: la cancellazione del veicolo dal database della Motorizzazione Civile, e del Pubblico Registro Automobilistico.
In quali casi avviene la radiazione?
La procedura si effettua in concomitanza alla distruzione fisica dell’auto, o al suo trasferimento all’estero. Il proprietario riceve in seguito un certificato ad hoc, che deve essere conservato come prova da presentare ad Agenzia delle Entrate Riscossione in caso di contestazione di mancati pagamenti.
Il bollo auto è destinato a sparire a breve?
Nelle ultime settimane si sono diffuse notizie inesatte in tal senso, che hanno determinato in molti automobilisti un ottimismo e un’euforia immotivati. Proviamo a fare il punto.
A luglio Luigi Di Maio aveva dichiarato, durante un’intervista, che il Governo stava studiando i margini di copertura ai fini della cancellazione del tributo, o perlomeno, di un suo drastico taglio. Ben presto, però, è emerso con chiarezza che tale progetto fosse ben superiore alle risorse a disposizione. Il bollo auto, infatti, vale allo Stato entrate annue pari a circa 6,5 miliardi di euro.
Contestualmente è stata interpretata in modo inesatto la sentenza n.122/2019 della Corte Costituzionale. Questa infatti si è limitata a concedere alle Regioni la possibilità di prevedere esenzioni fiscali in casi particolari. A condizione, però, che la pressione sui contribuenti non superi il tetto previsto dalle leggi dello Stato.
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La redazione

In base a quale formula, dopo 5 anni, l’Agenzia delle Entrate Riscossione gli chiederà di pagare 10mila euro? I suoi legali sono impegnati a far luce, ma dichiarano, senza mezze misure, che il debito è inesistente. Un ricorso, infatti, gli aveva già dato ragione…
Metaforicamente, infatti, anche in questo caso è valido il detto “nella buona e nella cattiva sorte”. Così, se hai una pendenza, sei tenuto a estinguerla non solo con i beni che già possiedi, ma anche con quelli che ti verranno intestati in futuro a seguito di compravendita, donazione e testamento.