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Derubata Equitalia. Si indaga sui responsabili

Stavolta è toccato al Riscossore vedersi prelevare, indebitamente, denaro. È successo a Giugliano (Na), dove la sede Equitalia è stata svaligiata.

I malviventi si sono introdotti nell’edificio attraverso una porta sul retro, per poi scassinare alcune casseforti. La somma che hanno portato via ammonterebbe a 4mila euro in contanti. Gli uffici riapriranno al pubblico fra qualche giorno.

Sono stati incaricati di fare luce sulla vicenda i carabinieri del luogo, coordinati dal capitano Antonio De Lise. Questi stanno analizzando le immagini filmate dal sistema di sorveglianza per ricostruire la dinamica dei fatti.  

 

Usura bancaria: quante possibilità hai di avere giustizia?

Cos’è il credito legale? Si tratta di un credito originato da un titolo (ad esempio un mutuo). Tuttavia, precisa Paolo De Carlo (Confedercontribuenti Alberobello) talvolta questo non è connesso al debito in carico a una famiglia bensì a tassi usurai, e quindi illegali, che si “annidano” nel mutuo.

Il tasto dolente, spiega, è che, a seguito della denuncia, il contribuente non viene seguito a dovere per ottenere giustizia. «Se denunciare deve essere un dovere, tutelare il denunciante deve essere ancora più importante, aiutare chi ha denunciato deve essere la priorità eppure nessuna tutela è posta in tal senso».

 

Nella stragrande maggioranza dei casi si chiede una sospensione senza ottenerla (95%). Viene designato un CTU, ma poi il tempo passa. Chi si occupa della vittima di usura, in questo frangente? «Quanto meno andrebbero modificati l’art 50 del TUB e la art.20 della legge 44/99. Anche la stessa legge 3/2012 sull’esdebitazione, perchè chi aspetta giustizia non deve perire di ingiustizia». 

 

Il Presidente Carmelo Finocchiaro conclude ricordando che è stata sollecitata l’introduzione di un nuovo commissario antiracket e antiusura nonché la facilitazione dell’iter risarcitorio

 

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Cartella prescritta: Equitalia a bocca asciutta, e le spettano anche le spese legali

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Deve scontarne le conseguenze (letteralmente).  Protagonista della vicenda un imprenditore di Treviso, Giovanni Cecchetto che si è visto notificare, alla fine dello scorso anno, cartelle per un totale di 150.000 euro comprensivi di credito d’imposta, Iva e accise.  

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Tuttavia, come ha stabilito la Commissione Tributaria locale, era troppo tardi. Così, non solo Equitalia resterà a bocca asciutta, ma dovrà anche coprire 10.000 euro relativi alle spese legali per il ricorso.

 «Sono trascorsi 10 anni (in tre casi), e 5 anni (nell’altro) –e di conseguenza le pretese fiscali debbono ritenersi prescritte per il decorso del termine stabilito dalla legge». Così i giudici della Commissione Tributaria di Treviso, che hanno recepito la tesi dell’avvocato  di Giovanni Cecchetto, Francescon, individuando svariate anomalie procedurali. Peraltro, è stata bollata come insussistente la carenza di legittimazione passiva avanzata dall’Agenzia delle Entrate

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Da redazione