Un bollettino di guerra, con morti e feriti. Questo sembrano le recenti cronache economiche. Il mercato del credito non trova pace, e con lui neanche i consumatori. Nei giorni scorsi è toccato a Veneto Banca, le cui sedi sono state ispezionate dalla Guardia di Finanza. Per l’istituto di Montebelluna si tratta però solo dell’ultimo episodio in ordine di tempo.
Veneto Banca è infatti sotto osservazione per una serie di attività. Tra queste, la concessione di credito senza preventivi e adeguati accertamenti, e, contestualmente, il finanziamento dei suoi stessi azionisti.
I vertici avevano ufficializzato i conti preliminari del 2014 quindici giorni fa. In quell’occasione si era parlato di un rosso di 650 milioni di euro, causato da svalutazione degli attivi e rettifiche. Necessario insomma far chiarezza, anche perché il costo delle azioni, nel caso delle popolari, viene stabilito dall’istituto attraverso una perizia di parte.
Gli inquirenti devono quindi verificare che i bilanci non siano stati “ritoccati”. In questo caso infatti, le informazioni fornite all’Authority sarebbero state falsate. Così, ne avrebbero risentito anche le svariate operazioni svolte negli ultimi anni.