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Notizie

Risarcimento danno morale per impropria iscrizione in Centrale Rischi

Sei stato segnalato in Centrale Rischi, e gli istituti di credito ti hanno penalizzato, nonostante tu abbia saldato il debito? Hai diritto a essere risarcito. Una recente sentenza del Giudice di Pace di Lecce ha infatti riconosciuto le ragioni di un cittadino, e presumibilmente costituirà un importante precedente per il futuro prossimo.

L’uomo era stato iscritto in Crif per aver pagato in ritardo quattro rate di un prestito, e così le banche gli avevano negato qualsiasi finanziamento, sebbene avesse, nel frattempo, provveduto a onorare i suoi debiti. La sentenza che stabilisce il diritto al risarcimento del danno morale, per un ammontare complessivo di 6.000 euro, è immediatamente esecutiva.

Massimo Todisco, legale del cittadino e responsabile dello sportello Codacons del capoluogo salentino ha precisato che «lo stesso inserimento in un archivio informatico accessibile da tutti gli operatori finanziari facenti parte del circuito Crif, costituisce un fatto che allo stesso tempo rappresenta fatto illecito, lesione del diritto e conseguenza pregiudizievole».

 
 
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Associazione Libera: pronti a ritirare conti correnti per solidarietà a De Masi

De Masi e i suoi dipendenti non sono soli nella battaglia contro l'usura bancaria che stanno combattendo. Questo è il senso del messaggio lanciato da Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, in occasione del suo incontro con loro nel capannone industriale di Gioia Tauro dove stanno portando avanti lo sciopero della fame.

«Se le banche coinvolte nel caso De Masi non rispetteranno quanto stabilito dalla magistratura, tutti gli uomini e le donne di Libera ritireranno i propri conti correnti da questi istituti bancari». Ha promesso Don Luigi Ciotti. Nel frattempo, Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, ha informato che giovedì prossimo il sindacato di cui è rappresentante parteciperà al tavolo convocato a Roma per discutere la vertenza De Masi.

«Qui è in gioco la libertà e la dignità di un popolo intero. Io sono un piccolo uomo e un sacerdote e sono convinto che la Chiesa deve stare al fianco di chi soffre e di chi lotta per la propria libertà e per la propria dignità». Con queste parole Don Ciotti ha esortato i lavoratori della De Masi a interrompere lo sciopero della fame, in attesa degli sviluppi dell’incontro di giovedì. «Speriamo che da quel tavolo esca la soluzione ai vostri problemi. Se così non fosse anch’io e Libera torneremo qui e faremo insieme a voi lo sciopero della fame». 

 
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Il Governo sta per mettere le mani sui conti correnti degli italiani?

Il Governo sta per mettere le mani sui conti correnti degli italiani? Conto_Corrente_Tasse

Il Natale che sta arrivando si preannuncia con il batticuore, e il già magro bilancio destinato ai regali e alle cene con amici e parenti potrebbe assottigliarsi ancora di più. Infatti circola già da settimane la voce di un imminente prelievo forzoso sui conti correnti da parte dello Stato.

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Nello specifico, si tratterebbe di una disposizione che cancellerebbe, in casi particolarmente gravi, la tutela dei correntisti al di sotto dei 100.000 euro. Quelli stesso che finora, attraverso il Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie adottato dall’Eurozona, sono protetti, in quanto le banche hanno l’obbligo di attingere a risorse private prima di chiedere l’intervento del Governo. Sarebbero comunque "esentati" dal prelievo forzoso le nuove carte-conto Inglesi come VIABUY, o SKRILL in quanto non intestate al proprietario bensì, appunto, all'azienda che le ha emesse.

A lanciare l’allarme è stato l’eurodeputato leghista Gianluca Buonanno, che ha dichiarato: «noi parlamentari abbiamo a disposizione i testi ufficiali dell’Ecofin e dell’Eurogruppo, stilati in aprile e a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del ‘Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie’. La verità, secondo quanto ci rivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questo che abbiamo presentato l’interrogazione: voglio vedere se, questa volta, ci diranno tutto».

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In passato gli italiani hanno già subito un intervento analogo. Correva l’anno 1992 quando il governo Amato tassò i conti correnti applicando un’aliquota dello 0,6%. E stavolta, se i timori dovessero rivelarsi fondati, potrebbero essere applicate percentuali crescenti in relazione all’importo depositato

Intanto, come se non bastasse, si teme un attacco finanziario all’Italia, che il Governo Renzi sembrerebbe voler “scongiurare” introducendo una tassa patrimoniale. Dalla padella alla brace, è proprio il caso di dirlo

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