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Notizie

Le Banche usurano anche con la CIV (Commissione di Istruttoria Veloce)

Commissione di Istruttoria Veloce Commissione_di_Istruttoria_Veloce

E’  il nuovo abuso che le banche applicano in caso di sconfinamento in assenza o in presenza di fido sul conto corrente.
 
Come funziona: L’art. 6-bis del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito con Legge n. 214 del 22 dicembre 2011) ha inserito nel Testo Unico Bancario l’art. 117-bis, che, dichiarando nulle tutte le commissioni diverse da quelle descritte nell’articolo stesso, introduce due nuove ed esclusive commissioni: una sulle linee di credito ed una sugli sconfinamenti.
 
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In particolare, a seguito dell’entrata in vigore della disciplina introdotta dal 1° luglio 2012, in caso di sconfinamento gli unici oneri ad essere applicati sono un tasso di interesse debitore ed una Commissione di Istruttoria Veloce, detta anche CIV.
 
La banca, per permettere all'utente di sconfinare, svolge una serie di attività interne, dette "di istruttoria” che vengono compensate appunto con l’addebito della CIV
Ci sono comunque casi di esenzione dalla CIV, per i quali la commissione non è  dovuta 
 
  1. quando il consumatore sconfina per un totale inferiore o pari a 500 €, per un massimo di 7 giorni.
  2. quando lo sconfinamento si è creato per effettuare un pagamento a favore della banca
  3. quando lo sconfinamento non c’è stato perché la banca non lo ha autorizzato.
La Civ è un ulteriore abuso importantissimo anche ai fini del calcolo per l'usura. E’ quindi importante verificare attentamente le condizioni applicate sul proprio conto corrente controllando il foglio informativo di riferimento.
 
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Da redazione 
 


 
 

 

Banche tra anatocismo e usura il rapporto con le imprese nell’incontro della Cna

Il rapporto banca-impresa tra pari dignità e abusi bancari” è il titolo dell’incontro che si svolgerà mercoledì 16 aprile alle 17 presso la sala della Cna a Grosseto.
Durante l’incontro su parlerà di anatocismo (gli interessi sugli interessi) e usura. Non sono tutte le banche a sommare interessi esorbitanti a commissioni da capogiro e a valicare, in alcuni casi, la soglia del tasso usura – afferma Renzo Alessandri direttore Cna -. A volte però succede: anche in ambito locale. 
 
Sulla base di queste premesse, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, le imprese debbono essere messe in condizione di difendersi: monitorando gli estratti conto bancari, individuando le possibile anomalie e, dove possibile, recuperando il “mal tolto” – continua Alessandri -. Il rapporto con il mondo del credito infatti, oggi più che mai, si configura come il “nervo scoperto” delle imprese.
 
La situazione in atto è stata monitorata da un’indagine condotta da CNA Toscana. La base imprenditoriale selezionata come campione era costituita da soggetti nel pieno della propria vita imprenditoriale (tra i 40 e i 50 anni d’età) aveva al suo interno una quota significativa di donne (40%) e deteneva un titolo di studio elevato (il 57% con diploma ed il 26% con laurea o titolo superiore).
 
I risultati dell’indagine
Il rapporto delle piccole imprese con le banche si è confermato dirimente per la maggior parte degli intervistati.
Negli ultimi 5 anni, il 79% del campione si è rivolto alle banche chiedendo affidamenti (per gestire la mancanza di liquidità nel breve periodo, per realizzare investimento, per processi di riorganizzazione aziendale a medio-lungo termine).
Allo stesso tempo, però:
- l’83% delle imprese del campione ha avvertito una riduzione del flusso di credito dalle banche negli ultimi cinque anni.
- secondo la metà del campione (precisamente il 52%) tale riduzione del credito è stata superiore al 25%.
- il 40% delle imprese che ha fatto domanda di finanziamento ha trovato difficoltà nel veder accolta la propria richiesta. 
Queste difficoltà hanno indotto “fragilità” nel sistema e lo hanno posto a rischio (sul breve e sul medio-lungo periodo).

Denunciata Intesa Sanpaolo per usura

Il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato ha oggi sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti della Banca Intesa Sanpaolo perché concedeva i prodotti di affidamento bancario,con tasso superiore, a quello consentito dalla Legge 108/96 che stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. 
“Purtroppo, per l’ennesima volta, ci troviamo dinanzi ad una situazione che ci ha costretti a presentare denuncia in Procura a Roma per un presunto caso di usura ai danni di decine di iscritti, dichiara Maritato .
“Siamo stanchi di assistere ai soprusi nei confronti di cittadini che lavorano per cercare di far girare ancora l’economia che le banche stanno facendo inabissare. 
Non è assolutamente tollerabile che un lavoratore debba sostenere con il proprio sacrificio un sistema sbagliato che si permette il lusso di eccedere ai limiti imposti dalla legge.” e conclude “Con questa querela miriamo a risolvere anche questa situazione in modo che vengano ristabiliti i limiti leciti”. Il nostro paese è stato ormai paralizzato dalle banche di sistema che prestano denaro usurario e dalle banche centrali che emettono la moneta dello Stato prestandola, abbiamo perso ogni sovranità”
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