L’inizio dell’anno è stato scandito da alcune modifiche al Codice della Strada
La revisione di alcuni articoli si è resa necessaria per far fronte a pressanti esigenze logistiche. Finora, infatti, i locali adibiti alla custodia giudiziaria dei veicoli sottoposti al fermo amministrativo sono stati difficilmente svuotati. Troppo spesso i proprietari hanno rinunciato a rivendicare la proprietà del mezzo, determinando un notevole aggravio delle spese da parte dello Stato.
Verificare se sul tuo veicolo è stato iscritto un fermo amministrativo
La modifica degli articoli 213, 214, 214 bis e 215 del Codice della Strada dovrebbe consentire di alleggerire la pressione sui depositi e facilitare la confisca dei veicoli finalizzata alla vendita. Così l’affidamento in custodia del mezzo dovrebbe essere immediata.
Fermo amministrativo: cosa cambia?
A partire da quest’anno, qualora non si riesca a individuare il proprietario, il bene verrà consegnato a chi lo utilizza abitualmente. Inoltre è previsto un giro di vite per chi trasgredisce alle regole: subirà il fermo amministrativo anche chi verrà pizzicato alla guida di un ciclomotore o di un motociclo senza casco.
Inoltre, chi verrà sorpreso a circolare sotto effetto di sostanze stupefacenti, oltre a incorrere nel provvedimento, si vedrà ritirare per un mese la carta di circolazione.
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La redazione

Oggi non più. Il Decreto Sicurezza entrato in vigore lo scorso 4 dicembre, infatti, ha introdotto sanzioni particolarmente severe per chi, pur risiedendo in Italia da più di 60 giorni, guidi veicoli immatricolati all’estero, anche se nell’ambito dell’Unione Europea. Il provvedimento emesso dal Governo ha aggiunto il comma 1-bis all’articolo 93 del Codice della Strada.
Stavolta è toccato al foro di Brindisi esprimersi a favore dei mutuatari, nello specifico, due soci titolari di un’attività, congelando il pignoramento di tre immobili.