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Notizie

Immobili, ecco i casi in cui Equitalia non può chiedere l’esproprio

Stop_agli_espropriArginare Equitalia

La crisi che da anni infuria in Italia ha spazzato via una parte importante del tessuto produttivo, con conseguenze drammatiche. Questo ha reso necessario “arginare” Equitalia, che si occupa di riscuotere i debiti dei cittadini spesso anche in modo tanto sbrigativo quanto irrevocabile. 
 
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Stop agli espropri, anche a quelli già avviati

Ad esempio, il Decreto del Fare ha introdotto il divieto per Equitalia di accendere l’ipoteca sulla prima casa del debitore, se questa coincide con la sua residenza anagrafica
 
Il divieto riguarda anche le procedure iniziate prima dell’entrata in vigore della legge, come ha specificato un’importante sentenza del settembre scorso. Non può essere effettuato neanche il fermo dell’auto necessaria a raggiungere il posto di lavoro, né l’esproprio di immobili che non costituiscono abitazione principale, per importi inferiori a 120.000 euro
 
Se la cifra è superiore, l’esproprio è consentito, a patto che l’ipoteca sia stata registrata almeno sei mesi prima che il Tribunale abbia avviato il pignoramento. 
 

Cosa succede in presenza di ulteriori debiti con terze parti?

D’altra parte, Equitalia può inserirsi nella procedura di espropriazione dell’abitazione principale intrapresa da altri soggetti. Quindi, se il debitore non ha pagato le rate del mutuo, e la banca è già intervenuta per recuperare il credito attraverso esecuzione forzata, Equitalia può richiedere una quota del ricavato
 
Però, se il mutuatario fa ricorso contro la banca e vince, l’esproprio viene bloccato.  
In conclusione, se il Tribunale non ha già individuato un miglior offerente a cui ha assegnato la casa, l’espropriazione è interrotta immediatamente. 
 

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Da redazione 


 

Illeciti bancari, i consumatori vogliono chiarezza (e giustizia)

Usura_e_ Anatocismo

Usura e anatocismo non fanno più paura come un tempo

Finalmente i cittadini sono sempre più informati, e quindi consapevoli dei propri diritti. E la diretta conseguenza di tutto questo è che non ci sono più i timori reverenziali di un tempo, davanti a un istituto di credito che ha palesemente compiuto un illecito
 
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Così, aumenta il numero di consumatori che li cita in giudizio, come sottolinea Giovanni Canzio, presidente della Corte d’Appello.
 
«Nell’analisi dei flussi per materia si registra un rilevante numero di cause intentate da risparmiatori e investitori, al fine di essere ristorati per i danni subiti nella gestione dei propri risparmi, in relazione alle negative vicende economiche che hanno interessato l’area milanese».
 
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L’amara beffa dei tassi usurari
 
Le cause, intraprese da singoli cittadini, riguardano principalmente anatocismo, interessi ultralegali commissioni, valute fittizie, di cui spesso è contestato l’effetto usurario.
 
Giovanni Canzio sottolinea, tra l’altro, che il susseguirsi di riforme della materia impedisce la costituzione di orientamenti giurisprudenziali, il che rallenta la macchina della giustizia.
Si registra invece la diminuzione progressiva delle cause legate alle emissioni obbligazionarie di società italiane andate in default (Parmalat, Cirio, ecc.).  
 
Intanto, nei giorni scorsi il Tribunale di Nola ha riconosciuto il diritto al risarcimento di un consumatore che aveva acquistato azioni per oltre 350 mila euro un mese dopo il crac dell’azienda di Calisto Tanzi. La sentenza è particolarmente significativa in quanto è la seconda volta che viene accolta la richiesta del cittadino, anche se le transazioni sono avvenute fuori dai mercati regolamentari
 
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Da redazione 
 


 
 

Interessi di mora “sospetti”? L’ipoteca può essere illegittima

Ipoteca illegittima Ipoteca_Illegittima

Niente pignoramento della casa, se il mutuo è “viziato” da clausole abusive

Per la seconda volta in pochi mesi, la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata contro le esecuzioni forzate sugli immobili, in presenza di comportamenti illegittimi da parte della banca. 

I giudici hanno precisato che, il contratto esistente tra le parti resta valido solo per quanto riguarda gli interessi a norma di legge.

La Corte ha quindi tentato di chiarire e approfondire la legislazione europea, recepita in Italia attraverso il Codice di Consumo, sottolineando che il suo principale intento è rimuovere tutti gli ostacoli all’esercizio dei diritti del cittadino

Nello specifico quindi, si possono definire vessatori comportamenti quali l’applicazione di clausole abusive, da cui scaturiscono interessi di mora considerevolmente maggiorati rispetto a quelli legali.

Dunque, se il giudice è chiamato a pronunciarsi su un procedimento di esecuzione forzata a seguito di ipoteca, può ricalcolare gli importi dovuti, correggendo solo la parte relativa a quelli illegittimi.

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